Roma, 19 settembre 2012 - Incredibile annuncio di una studiosa di storia della cristianità della Harvard University nel corso di un convegno a Roma. La professoressa Karen King ha rivelato la scoperta del frammento di un papiro del IV secolo scritto in copto (l’egiziano non scritto in geroglifici) in cui Gesù fa riferimento a sua "moglie".

Nel testo (contenuto in un papiro di 4 per 8 cm) è riportato un dialogo mai esistito nelle Sacre Scritture in cui Gesù parla di "mia moglie", che chiama "Maria". Si tratta di otto righe di scrittura in inchiostro nero leggibili solo con la lente di ingrandimento in cui sarebbe contenuta anche la frase "lei sarà in grado di essere mia discepola".

A rendere più misteriosa la vicenda, che sembra riproporre la trama del 'Codice da Vinci' dello scrittore Dan Brown, è la provenienza del frammento: secondo quanto scrive il New York Times il suo proprietario ha chiesto di restare anonimo. La professoressa King finora aveva mostrato il frammento a un ristrettissimo circolo di parirologi e linguisti, secondo i quali è "probabilmente" autentico. La studiosa e i suoi collaboratori attendono con mente aperta il parere di altri studiosi, pronti a vedere ribaltate le loro conclusioni preliminari.

In una intervista ad alcuni giornali americani, Karen King ha sottolineato che il frammento non deve essere preso come la prova che il Gesù storico fosse effettivamente sposato. Il testo sarebbe stato scritto secoli dopo la vita di Gesù e tutta la prima letteratura cristiana non sfiora la questione. La scoperta, però, a suo avviso è interessante perché "conferma antiche tradizioni secondo cui Gesù era stato sposato. Ce n’era una già nel secondo secolo - ha detto la studiosa di Harvard - legata al dibattito se i cristiani dovessero sposarsi e avere rapporti sessuali".