Roma, 12 settembre 2013 - L'autopsia disposta sul corpo di Alberto Bevilacqua, morto il 9 settembre nella clinica romana Villa Mafalda, avrebbe certificato che lo scompenso cardiaco ha causato una insufficienza multiorgano e ha condotto alla morte il grande scrittore.

L’avvocato Francesco Caroleo Grimaldi, che assiste Anna Bevilacqua, sorella del grande autore, ha detto: “Non sembrerebbero emersi aspetti che possano denotare qualsivoglia deficit al livello di assistenza e di terapia”. Gli esami oggi sono stati svolti all’istituto di medicina legale dell’Università La Sapienza.

Il penalista, sulla base di quanto riferitogli dal suo consulente il professor Enrico Marinelli, ha spiegato: “Purtroppo quando c’è un lungo decorso, si va a generare un deficit del sistema immunitario che produce complicazioni (come piaghe da decubito o infezioni) che alla lunga non possono che condurre a un esito letale”.