New York, 16 novembre 2013 - Applicando un modello matematico comunemente utilizzato dai biologi per studiare l’evoluzione delle specie, un team di ricercatori della Durham University ha ricostruito una sorta di “albero evolutivo” della popolare fiaba di ‘Cappuccetto rosso’. L’indagine, condotta da Jamie Tehrani e pubblicata sulla rivista scientifica Plos One, é riuscita a dimostrare che la favola ha una radice comune con un antico ma altrettanto famoso racconto popolare internazionale: ‘Il lupo e i bambini’.

“E' un po’ quel che accade quando un biologo dimostra che gli esseri umani e altre scimmie condividono un antenato comune ma si sono evoluti in specie distinte”, ha spiegato Tehrani. ‘Il lupo e i bambini’ racconta di un lupo travestito da tata-capra che mangia i bambini. La favola é piu’ antica di quella di ‘Cappuccetto rosso’, risale al primo secolo d.C. ed é molto diffusa in Europa e Medio Oriente. Secondo i dati raccolti dal modello, da questa fiaba emerse ‘Cappuccetto rosso’ circa mille anni dopo. Il racconto é quello scritto dai fratelli Grimm nel 1800 ma le sue radici risalgono alle storie orali tramandate in Francia, Austria e Italia settentrionale. Numerose varianti sono diffuse in Africa e in Asia, inclusa la ‘Nonna tigré, in Giappone, Cina e Corea.