di Rossella Minotti

MILANO, 7 dicemrbe 2013 - MONDANITÀ ai minimi storici per la prima di stasera. La Scala, che insieme al Comune negli anni ha inesorabilmente ridotto sempre più inviti e lussi, si ritrova con un’apertura di stagione che non è più evento ma stanca routine. Basti pensare che la contessa Marta Marzotto, per la prima volta dopo sessant’anni, non ci sarà: «Sono stanca - dice - e poi col Paese ridotto in questo modo, anche la politica... Non me la sento proprio». Invece saranno proprio le istituzioni a esserci, a cominciare dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che è arrivato ieri sera a Milano con la moglie Clio. Presenti i presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Piero Grasso. E proprio per questi ultimi si è mobilitata la protesta in piazza: inedita, visto che accanto alla Cub e agli operai, ci saranno i giovani della rinata Forza Italia ben intenzionati a tirare metaforiche uova sulla Boldrini e sul sindaco di sinistra Giuliano Pisapia. In particolare contro la bella Laura i ribelli berlusconiani affondano: «È la classica comunista con i soldi che si riempie la bocca di belle parole e poi la becchiamo alla prima della Scala a fare la vip...».

E PER FORTUNA che c’è la Boldrini, perché vip, ad applaudire la “Traviata” del maestro Daniele Gatti e del regista russo Dimitri Tcherniakov, ce ne sono veramente pochi. Se ne lamenta anche la stilista Lella Curiel, che ha disegnato l’abito stile smoking di Elsa Monti: «Negli anni Sessanta confezionavo anche quaranta abiti per una prima, per stasera ne ho preparati solo quattro. Con questa storia del rigore, anche la gente che ne avrebbe la possibilità non spende più».

CHI PUÒ comunque ha investito sul look. Sarà in costoso Armani Privé la moglie del sindaco Cinzia Sasso. La bella pr Laura Morino Teso ha voluto Curiel, Roberto Bolle invitato da Eni sarà vestito Dolce e Gabbana.

PICCOLA rivoluzione per le primedonne storiche: Marinella Di Capua, che non ha mai voluto indossare il nero («colore per le insicure») quest’anno con Renato Balestra cede allo scuro pur illuminato da lune di swarovski. La presidente degli Amici della Lirica Daniela Javarone, che non ha mai voluto vestirsi di rosso «per non confondersi con le poltroncine del teatro», osa il color rubino della sartoria Angela Alta Moda, quella che veste Belen. Silvia Falck avrà un abito nero semplice con tacchi Tour Eiffel. Gabriella Dompè lascia la suspense: sceglierà all’ultimo minuto fra Alberta Ferretti e Roberto Cavalli. Certo solo il colore: rosa cipria. Piacerà anche la bella Virginie Ledoyen, ammirata al fianco di Leonardo Di Caprio nel film “The Beach”.

L’ELENCO è breve. “La Traviata”, opera cara ai milanesi che pure appassiona, non è bastata a sgelare i cuori. Molti imprenditori hanno preferito andare a scaldarsi al costoso sole di Miami, anche perché visitare la grande esposizione Art Basel fa più chic. Lissner, che con questo Verdi moderno lascia la mano a Pereira, dovrà “accontentarsi” del ministro della Cultura Massimo Bray, di Fabrizio Saccomanni e Mario Mauro.
Annamaria Cancellieri, recentemente molto osservante del suo ruolo di ministro della Giustizia, seguirà l’opera dal carcere di San Vittore. Per l’economia, in platea Giorgio Squinzi con la moglie Adriana Spazzoli e l’ad di Unicredit Federico Ghizzoni. Fuori, gli antagonisti mettono in scena “Traviata Italia”, contro-opera flash che di romantico ha molto poco.