Roma, 18 febbraio 2014 - “Tutti i giorni, tre volte al secondo, noi produciamo l'equivalente della quantità di dati contenuti nell'intera collezione a stampa della Biblioteca del Congresso. È in massima parte rumore irrilevante. Perciò, se non avete tecniche adeguate per filtrare e processare le informazioni, vi troverete in difficoltà”. Dalla fulminante osservazione di Nate Silver, statistico americano, derivano due corollari: occorre saper nuotare nel mare magnum dei dati e "pescare" quelli utili per trasformarli in informazioni. Quella che fino a ieri era considerata materia per addetti ai lavori, intelligence, analisti e giornalisti investigativi, oggi è diventata un ambito di conoscenza aperto a tutti, e in qualche maniera indispensabile. A patto di saper “esplorare internet”. Con quest'obiettivo nasce il primo manuale italiano di investigazioni digitali e Open source intelligence rivolto all'utilizzo professionale della rete per ricavare informazioni su fenomeni sociali e criminali, persone fisiche e giuridiche, profili individuali e collettivi.  

Ma poiché chi cerca informazioni deve anche sapersi tutelare da "intrusioni" nella propria sfera privata, "Esplorare internet" diventa uno strumento formidabile per verificare la vulnerabilità dei propri sistemi di sicurezza informatica e rafforzarli. “Oggi l'80 per cento delle informazioni è una proiezione digitale, tutte le attività intellettuali ad alto valore aggiunto si muovono attraverso la ricerca di informazioni”. Afferma Leonida Reitano, autore del manuale “Esplorare internet” (Minerva edizioni) e presidente dell'Associazione di giornalismo investigativo. “Avere un metodo ottimale per individuare le informazioni più pertinenti si traduce in un notevole valore aggiunto per qualunque professione, tanto più per chi fa investigazioni. Questo manuale - prosegue Reitano - ha una componente di analisi investigativa che spiega come non basta solo trovare le informazioni ma occorre saper analizzarle”. La metodologia illustrata nel manuale, anche con esempi pratici, è l’OSINT (Open Source Intelligence, analisi delle fonti aperte) che comprende diversi ambiti disciplinari combinati tra loro (strumenti di hacking della rete, uso avanzato dei motori di ricerca e dei portali di investigazioni digitali) e ricorre a varie fonti, senza mai violare la legge.

Sfogliando le pagine del manuale, si scopre che attraverso l'analisi delle fonti aperte su internet è possibile ottenere informazioni significative anche partendo dall'indirizzo di un sito web, da un'email o da un curriculum, che diventano autentiche miniere di notizie. E oggigiorno nessuno può pensare di farne a meno, qualunque lavoro svolga. Avere il maggior numero di informazioni su potenziali interlocutori/clienti o godere di buona reputazione sul web, sarà uno degli obiettivi per ogni professionista/azienda. “Questo manuale - avverte Reitano - nasce per chi fa giornalismo d'inchiesta, ma si rivolge a un pubblico trasversale ed eterogeneo". Perché anche chi non è a caccia di dati, è comunque interessato a non diventare preda dell'altrui fame di informazioni.