Città del Messico, 18 aprile 2014 - Il mondo rende omaggio allo scrittore colombiano, Gabriel Garcia Marquez, morto ieri a Città del Messico all’età di 87 anni. Presidenti e scrittori rendono omaggio allo scrittore, uno dei maggiori esponenti del neorealismo magico, affollando le pagine dei social network con messaggi di cordoglio e tristezza per la scomparsa di uno degli scrittori che più hanno contribuito a diffondere la cultura dell’America Latina.

La morte dello scrittore colombiano ha scosso l'America Latina. "Se n’è andato Gabo, avremo cent’anni di solitudine, ma ci restano le sue opere e il suo amore per la Patria Grande. Hasta la victoria siempre!”, ha scritto l’ecuadoriano Rafael Correa, in un commento esplicitamente politico. Mentre il peruviano Ollanta Humala è rimasto su toni letterari: “L’America Latina e il mondo sentiranno la partenza di questo sognatore. Riposa in pace Gabriel Garcia Marquez, laggiù a Macondo”.

Da parte sua, l’ex presidente cileno Sebastian Pinera ha ricordato le sue opere più famose: “Cent’anni di solitudine.
L’amore ai tempi del colera. Cronaca di una morte annunciata: oltre alle sue eccentricità sono parte della sua eredità”. “E’ morto un grande della letteratura latinoamericana. Ci lascia un’opera prolifica e che ci ispira, che continuera’ ad alimentare la nostra immaginazione”, ha aggiunto Pinera. Mentre l’ex presidente colombiano Alvaro Uribe ha ricordato che “milioni di abitanti del pianeta si sono innamorati della nostra patria affascinati dai suoi libri”.

Cordoglio alla famiglia di Marquez anche da parte dell'ex presidente Usa Bill Clinton: "Da quando lessi ‘Cent’anni di solitudine’ più di 40 anni fa, sono sempre rimasto stupito dalle sue doti uniche di immaginazione, chiarezza del pensiero e onestà emozionale. Ero onorato di essere suo amico e di conoscere il suo grande cuore e mente brillante per più di vent’anni". Mentre Obama ricorda il suo incontro con lo scrittore in Messico, "dove mi ha regalato una copia di questo capolavoro con dedica, un volume che oggi accarezzo con affetto". "Fiero colombiano, rappresentante e voce del popolo delle Americhe, maestro del genere del ‘realismo magico’, che ha ispirato tanti altri a prendere in mano la penna. Il mio cordoglio - ha concluso il presidente degli Usa - va alla sua famiglia e a suoi amici, che spero abbiano conforto nel fatto che l’opera di Gabo continuera’ a vivere per le generazioni a venire".

Tra gli scrittori uno dei primi a prendere parola è l’autore peruviano e premio Nobel per la letteratura nel 2010, Mario Vargas Llosa, che con Marquez aveva avuto un acceso litigio negli anni Settanta e da allora non si sono più parlati. “Un grande uomo è morto - ha detto -. Le sue opere hanno dato alla letteratura della nostra lingua grande ricchezza e prestigio”.

Isabel Allende, scrittrice cilena, sottolinea l’importanza delle sue opere nella diffusione della cultura e della conoscenza del mondo latino-americano. Allende lo ricorda come “la voce che ha raccontato al mondo chi siamo e che ha mostrato ai latino-americani la propria immagine dallo specchio delle sue pagine”. “Nei suoi libri ho trovato la mia la mia famiglia, il mio paese, le persone che ho conosciuto”. Poi invita a proseguire la lettura dei suoi libri, ricordando che “la sua opera è immortale”.
Parlando alla Bbc, il romanziere britannico Ian McEwan paragona la grandezza di Marquez a quella di Dickens per la capacità di arrivare a milioni di persone. “Si dovrebbe davvero tornare fino a Dickens per trovare uno scrittore dall’altissima qualità letteraria capace influenzare intere popolazioni”, ha detto.

Anche Shakira ha voluto ricordare lo scrittore tramite un 'cinguettio su Twitter: "Caro Gabo, una volta mi hai detto che la vita non è quella che uno ha vissuto, bensi’ quella che uno ricorda e come la ricorda per raccontarla. La tua vita, caro Gabo, la ricorderemo come un regalo unico e irrepetibile, il più originale dei racconti".