Roma, 11 dicembre 2012 - «Basta, lasciateci in pace. Finitela di guardarci come bestie allo zoo». È agitatissimo, ce l’ha con i giornalisti e i marziani, con i Maya e con «tutti questi esaltati che credono alla fine del mondo»: Jean-Pierre Delord, 72 anni, pensionato, ex allevatore di capre e di bovini, è il sindaco di Bugarach, borgo di 200 anime ai confini con i Pirenei, nel sud-ovest della Francia, protetto da una montagna alta 1230 metri in cui si anniderebbero extraterrestri d’ogni genere, divenuto celebre perché sarà l’unico posto - dice la leggenda - che si salverà dalla fine del mondo.

Signor sindaco, ma lei non è contento di salvare la pelle?
«Ma per favore, non diciamo stupidaggini. Contento un cavolo, non ne possiamo più di questo ‘ramdan’ (deformazione di ramadan, ndr), questa invasione di sciamannati che vanno a caccia del soprannaturale. Ripeto il messaggio: non venite qui, non ci sarà niente da vedere».

Non crede alla profezia?
«Figuriamoci! È la centottantatreesima volta che viene annunciata la fine del mondo. Siamo sfuggiti a tutte le altre, sfuggiremo bene anche a questa».

Ha predisposto misure speciali di sicurezza?
«Per forza. Stanno arrivando curiosi a frotte, mistici e allucinati di ogni genere, appassionati di occultismo e truffatori che sperano di pescare nel torbido. Mi viene proprio da ridere: ci sono turisti che girano col naso all’aria e si entusiasmano per qualsiasi fesseria, basta un’insegna un po’ diversa, un’imposta azzurra anziché verde, e loro scattano foto su foto. Per evitare ogni rischio ho chiesto l’assistenza di tre squadroni di gendarmeria e un’equipe di speleologi. S’immagina che cosa succederebbe se migliaia di persone si mettessero a scalare il Picco di Bugarach in pieno inverno, con la neve e il freddo?».

Deve assistere a scene piuttosto strane in questi giorni.
«Può ben dirlo. C’è chi va a farsi battezzare nel vicino laghetto della Vène, in cui si dice che i Catari abbiano nascosto un tesoro. Chi se ne va a spasso per i boschi nudo come Adamo. Un tipo mi ha chiesto di trovargli un locale in cui stoccare 500mila testamenti scritti da persone che non potranno venire il 21 dicembre e vogliono essere certe che le loro ultime volontà saranno trasmesse ai posteri. Un architetto di Tolosa ha chiesto il permesso di costruirsi una casa... sottoterra, tipo bunker. Un sito si è messo a commercializzare presunte ‘pietre eterne’ raccolte sul Picco: i prezzi vanno da 150 euro per 90 grammi a oltre 3mila per una pietra da un chilo. Un furbacchione infine ha lanciato via internet la seguente proposta: ‘Offro posto letto nella mia roulotte il 21 dicembre a signorina molto motivata, purché misure fisiche adeguate, allegare foto s’il vous plait’... Mi creda, non vedo l’ora di arrivare al 22 dicembre!».

Giovanni Serafini