Washington 30 maggio 2013 - L’asteroide “1998 qE2”, di 2,7 chilometri di diametro, passerà domani a sei milioni di chilometri dalla Terra - oltre 15 volte aa distanza dalla Luna, senza dunque che vi sia alcun rischio di collisione: lo ha reso noto l’Agenzia spaziale statunitense, la Nasa.


Tuttavia, il transito a distanza relativamente breve permetterà agli astronomi di studiare le caratteristiche dell’asteroide con i telescopi ad alta risoluzione: ciò consentirà non solo di meglio comprendere le origini dell’oggetto celeste, ma anche di migliorare la precisione dei dati orbitali in modo da prevederne la traiettoria futura e i potenziali rischi.
 

Le previsioni su quali oggetti possano in futuro rappresentare un pericolo è infatti molto difficile, così come ogni eventuale intervento dato lo scarso preavviso: a causa della bassa albedo (capacità di riflessione) della loro superficie gli asteroidi sono di norma virtualmente invisibili agli strumenti ottici a meno di non passare davanti a un corpo luminoso, e troppo piccoli per causare effetti gravitazionali osservabili.

La collisione di un asteroide di dimensioni significative (oltre 45 metri di diametro) è comunque un evento raro - circa tre ogni mille anni - ma potenzialmente in grado di causare gravi disastri naturali.
Al momento la Nasa ha identificato cinque oggetti sufficientemente massicci da costituire un rischio e con una possibilità di collisione superiore a una su un milione: in particolare vengono tenuti d’occhio un asteroide del diametro di 130 metri con una probabilità su tremila di colpire la Terra nel 2048 e soprattutto “Apophis”, con una possibilità su 43mila di collisione nel 2029 e nei successivi passaggi del 2036, 2037 e 2069.