Roma, 12 agosto 2010 - Prosegue la stretta sul credito alle imprese nell’eurozona: sarebbe quindi opportuno che le banche si mettano nelle condizioni di concedere più prestiti. È quanto afferma la Bce nel suo bollettino mensile. "Il tasso di incremento sui 12 mesi dei prestiti bancari al settore privato, tuttora debole, seguita a celare andamenti che si compensano - si legge nel bollettino - i prestiti alle famiglie evidenziano una variazione sempre più positiva mentre quelli alle società non finanziarie registrano una stabilizzazione della crescita negativa". Francoforte sottolinea comunque che "il fatto che questi ultimi reagiscano con un certo ritardo all’evoluzione dell’attività è una normale caratteristica del ciclo economico".

"I dati a fine giugno - prosegue il bollettino - indicano che, dopo l’espansione registrata per qualche mese nella prima parte dell’anno, le dimensioni dei bilanci bancari complessivi non si sono ulteriormente accresciute. Le banche devono dimostrarsi capaci di incrementare la disponibilità di credito al settore non finanziario quando aumenterà la domanda". "Ove necessario - continua l’Eurotower - per raccogliere tale sfida dovrebbero trattenere gli utili, ricorrere al mercato per rafforzare ulteriormente la propria componente patrimoniale oppure sfruttare appieno le misure di sostegno pubblico a favore della ricapitalizzazione".

La Bce ha poi presentato i risultati dell’indagine di luglio 2010 sul credito bancario nell’eurozona. Dai dati emerge un aumento dell’11 della percentuale di banche che segnalava un irrigidimento dei criteri per la concessione di prestiti e linee di credito a favore delle imprese nel secondo trimestre del 2010, un valore superiore al 2% atteso dalle banche nell’edizione precedente dell’indagine. La percentuale netta è passata al 14% per i prestiti alle Pmi (dal 4% del primo trimestre) e dal 3% al 12% per le grandi imprese. All’inasprimento dei criteri per la concessione di crediti hanno contribuito fattori specifici, come la posizione di liquidità delle banche, e ciò - avverte Francoforte - potrebbe segnalare la rinnovata presenza di tensioni nei mercati".


La Bce, nel suo bollettino mensile, manifesta apprezzamento per gli ‘stress test’ condotti sulle banche europee. "I risultati di tali prove, approfondite e rigorose - afferma l’Eurotower - confermano la capacità di tenuta dei sistemi bancari dell’Ue e dell’area dell’euro nel loro complesso a fronte di gravi shock economici e finanziari".

"L’esercizio svolto ha anche significativamente accresciuto la trasparenza riguardo alle condizioni finanziarie correnti e all’esposizione ai rischi dei 91 istituti che vi hanno preso parte - conclude la Bce - Questo si configura pertanto come un importante progresso in vista di ripristinare la fiducia nei mercati".


L’inflazione nell’eurozona è destinata a restare contenuta fino al 2011. È quanto prevede la Bce nel suo bollettino mensile. "Nei prossimi mesi l’inflazione al consumo dovrebbe continuare a mostrare una certa variabilità intorno al livello corrente - afferma Francoforte - In una prospettiva di più lungo periodo, dovrebbe rimanere nel complesso moderata nel 2011, beneficiando delle modeste pressioni interne sui prezzi". "I rischi per le prospettive sui prezzi sono sostanzialmente bilanciati - prosegue l’Eurotower - Nel medio termine i rischi al rialzo sono connessi soprattutto all’evoluzione dei corsi delle materie prime. Gli incrementi dell’imposizione indiretta e dei prezzi amministrati potrebbero inoltre superare le aspettative correnti, data l’esigenza di risanare i conti pubblici nei prossimi anni. Allo stesso tempo gli andamenti interni dei prezzi e dei costi sono soggetti a rischi contenuti".


"I dati economici e gli indicatori basati sulle indagini congiunturali suggeriscono un rafforzamento dell’attività economica [NELL’EUROZONA]nel secondo trimestre, mentre per il terzo si delinea un quadro migliore delle aspettative". È quanto si legge nel bollettino mensile della Bce.
"Su un orizzonte di più lungo periodo - prosegue l’Eurotower - il consiglio direttivo seguita ad attenersi un ritmo di incremento del Pil in termini reali moderato e ancora discontinuo". "L’espansione in atto a livello mondiale e il suo impatti sulla domanda nei mercati di esportazione dell’area dell’euro, unitamente all’orientamento accomodante della politica monetaria e alle misure adottate per ripristinare il funzionamento del sistema finanziario - si legge ancora nel bollettino - dovrebbero seguitare a sostenere l’economia dell’area. Ci si attende tuttavia che la ripresa dell’attività sia frenata dal processo di aggiustamento dei bilanci in corso in diversi settori e dalle prospettive per il mercato del lavoro".


I paesi dell’eurozona devono attuare ampie riforme strutturali per risanare i conti, soprattutto in presenza di un alto indebitamento. È l’appello lanciato dalla Bce nel suo bollettino mensile.

"Per favorire il processo di risanamento delle finanze pubbliche, promuovere l’adeguato funzionamento dell’area dell’euro e rafforzare le prospettive di una maggiore crescita sostenibile è indispensabile perseguire riforme strutturali di ampia portata - si legge nel bollettino - Profonde riforme risultano particolarmente necessarie nei paesi che in passato hanno subito perdite di competitività o che al momento soffrono di disavanzi di bilancio e disavanzi esterni elevati".

"Le misure - continua Francoforte - dovrebbero assicurare che il processo di contrattazione dei salari ne consenta il flessibile adeguamento alle condizioni di disoccupazione e alle perdite di competitività. Riforme tese a potenziare la crescita della produttività stimolerebbero ulteriormente il processo di aggiustamento di tali economie".

La Bce ha poi ribadito il suo invito ad attuare programmi di bilancio che "rispecchino il fermo impegno a ripristinare finanze pubbliche sane" attuando "strategie credibili di riequilibrio nel medio termine, tese a ristabilire la sostenibilità delle finanze pubbliche e a creare margini di manovra nei bilanci". "Gli obiettivi di bilancio dei vari paesi devono, come minimo, rispettare gli obblighi di risanamento previsti dalle rispettive procedure per i disavanzi eccessivi" afferma ancora l’Eurotower, avvertendo che per alcuni paesi potrebbero essere necessari "traguardi più ambiziosi" e che tutti i membri dell’eurozona devono inoltre precisare "misure credibili di aggiustamento della spesa".

"Ci si attende che la ripresa dell’attività sia frenata dal processo di aggiustamento dei bilanci in corso in diversi settori e dalle prospettive per il mercato del lavoro". È quanto si legge nel bollettino mensile della Bce.