Torino, 3 dicembre 2010 - È rottura al tavolo su Mirafiori: la trattativa tra Fiat e i sindacati che era ripresa stamattina, è saltata. Al termine di una riunione ristretta con i sindacati la casa di Torino "ha preso atto che non esistono le condizioni per raggiungere una intesa sul piano di rilancio dello stabilimento di Mirafiori".

Oltre al no della Fiom, si sono registrate anche le perplessità di Fim e Uilm: il segretario nazionale Fismic Roberto Di Maulo ha spiegato che il Lingotto "però ha detto che non accetta riserve e che riferirà a Marchionne che non ci sono le condizioni per concludere il contratto". Per questo motivo, a suo giudizio, "Fim e Uilm si sono assunte una gravissima responsabilità".

Da parte della Fim, ha spiegato Bruno Vitali responsabile nazionale auto, c’è molta preoccupazione: "La situazione è complicatissima, siamo sul filo del rasoio". In particolare, riguardo alla posizione assunta da Fim, Vitali ha spiegato: "Abbiamo mantenuto la riserva sul contratto nazionale perchè per noi va applicato anche alla jont venture".

Sulla stessa linea, Eros Panicali della Uilm nazionale: a suo giudizio, l’investimento sullo stabilimento torinese di Mirafiori "deve essere fatto, si deve trovare una soluzione". "Noi - ha affermato - non abbiamo interrotto la trattativa, avevamo chiesto alcuni giorni per fare una valutazione complessiva con i lavoratori e la risposta dell’Azienda, che non ci è piaciuta, è stata la presa d’atto che non ci sono le condizioni per fare l’investimento. Questo noi lo riteniamo inaccettabile".

La Fiom conferma il suo giudizio negativo: "La trattativa è stata chiusa, non ci sono le condizioni, tutte le nostre posizioni sono state rifiutate", ha chiarito il segretario provinciale della Fiom torinese, Federico Bellono.


Dal governo arriva un appello
al senso di responsabilità di tutti: il Ministro del Welfare Maurizio Sacconi si è detto convinto che "l’investimento ipotizzato da Fiat per lo stabilimento di Mirafiori è talmente importante per il futuro dei lavoratori, del territorio, dell’intero gruppo e dell’economia italiana da meritare la ripresa del dialogo tra le parti con priorità di attenzione a quegli aspetti sostanziali che consentono la piena utilizzazione degli impianti con i conseguenti incrementi retributivi detassati".

Ciò, secondo Sacconi, "richiede l’abbandono di ogni pregiudizio e di ogni rigido formalismo da parte di tutti per ricercare ciò che unisce nel nome del lavoro e dell’impresa".
Nessun riflesso particolare in Borsa: Fiat ha limato parzialmente i guadagni a Piazza Affari dopo l’annuncio della mancata intesa su Mirafiori. A circa tre ore e mezza dalla chiusura della Borsa, le azioni del Lingotto guadagnano comunque l’1,04% a 13,62 euro (con un volume di scambi pari a oltre 13 milioni e 780mila pezzi). Nella prima parte della seduta, molto positiva per la casa di Torino, il titolo aveva toccato un massimo di 13,70 euro.