Roma, 8 dicembre 2010 - Quasi il 5% delle famiglie italiane che hanno sottoscritto un mutuo non lo rimborsano secondo la scadenza. E' quanto emerge da uno studio su 'L’incremento dell’uso di politiche di prezzo basate sul rischio per i mutui in Italia', condotto da Silvia Magri e Raffaella Pico della Banca d’Italia, utilizzando i dati dell’indagine Eu-Silc (Community Statistics on Income and Living Conditions) raccolti da Eurostat nel 2007, l'anno di avvio della crisi finanziaria che non è ancora terminata.

Il valore registrato è il più alto, insieme alla Spagna, fra i sette paesi europei presi in considerazione (tra cui Gran Bretagna, Francia, Finlandia, Olanda e Irlanda), sebbene la percentuale di italiani che ha sottoscritto un mutuo è la più bassa (13,1%). Il tasso degli 'insolventi' rispetto al totale della popolazione (0,6%) è sostanzialmente in linea con quello degli altri Paesi.

"I risultati mettono in luce che in Italia - si legge ancora nella ricerca - il ricorso a strategie di prezzo basate sul rischio specifico del debitore sembra essere cresciuto nel tempo".

Insomma, le banche si sono fatte più prudenti, proteggendosi dal rischio insolvenza, non solo selezionando le domande, ma anche attraverso rincari. Il lavoro quantifica anche il premio per il rischio richiesto dalle aziende di credito nel concedere mutui. "Per quelli concessi dal 2000 al 2007 a un incremento della probabilità di insolvenza del mutuatario pari a 1 punto percentuale e’ associato un aumento del tasso di interesse di 21 punti base", si spiega.