Roma, 4 febbraio 2011 - Fiat e Chrysler potrebbero fondersi in un unico gruppo che potrebbe avere sede negli Stati Uniti. Lo ha detto l’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne che colloca tale eventualità, esaminata insieme ad altri scenari, nell’arco di 2-3 anni.

E ciò - ha detto parlando a una conferenza organizzata a San Francisco dalla Jd Power, secondo quanto riportato da Automotive News - non succederà prima che Chrysler abbia rimborsato i prestiti del governo Usa che hanno impedito a Chrysler di andare in utile e fino a quando non ci sarà un collocamento della società in Borsa, fatti entrambi che dovrebbero succedere entro il 2011.

"Chi lo sa? Nei prossimi 2 o 3 anni potremmo cercare (di costruire, ndr) una sola entità che potrebbe avere sede qui" negli Usa, ha detto Marchionne parlando alla tavola rotonda di San Francisco.

Secondo il numero uno di Fiat le società stanno considerando un certo numero di "alternative e di scenari. Prima abbiamo bisogno di integrarle operativamente e dopo di guardare alla loro governance".

Le dichiarazioni dell’a.d. arrivano a chiusura di una settimana aperta con l’annuncio dei dati dell’esercizio 2010 di Chrysler, che ha chiuso con una perdita netta di 652 milioni di dollari a fronte di un utile operativo di 763. Risultati sui quali ha pesato il servizio del debito di 6,9 miliardi che Chrysler ha con i governi di Usa e Canada: 1,3 miliardi di interessi nell’anno appena chiuso.

Il prossimo passo per l’alleanza (Fiat ha il 25 per cento di Chrysler) è la condivisione di tecnologie, con un’auto Dodge su architettura Fiat in programma per il 2012 e la costruzione, già partita, di motori Fiat negli Usa.

Fiat e Chrysler - ha aggiunto - stanno portando avanti un processo ''di integrazione culturale basato sul rispetto reciproco e sull'umiltà dove non c'è spazio per il nazionalismo o l'arroganza di quelli che ritengono di saperne di più". Sergio Marchionne si dice ''fiducioso'' sul futuro delle due case automobilistiche, che hanno ottime squadre al vertice e sono ''perfettamente complementari in termini di prodotto, architetture e presenza geografica''. E afferma: ''Fino a quando sarò io amministratore delegato, terrò Alfa Romeo''.