Roma, 5 aprile 2011 - Negli ultimi 10 anni tra i giovani sono aumentati i consumatori occasionali, quelli che bevono fuori pasto e consumano altri alcolici oltre a vino e birra, mentre si sono ridotti i consumatori giornalieri e quelli che bevono solo vino e birra. Nel complesso i comportamenti a rischio nel consumo di alcol (consumo giornaliero non moderato), binge drinking (sei o piu’ bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione) e consumo di alcol da parte dei ragazzi di 11-15 anni riguardano 8 milioni e 624 mila persone, il 16,1% della popolazione di 11 anni e piu’. E’ quanto rileva l’Istat nel rapporto ‘L’uso e l’abuso di alcol in Italia’.

Nel 2010 la quota di popolazione di 11 anni e piu’ che ha consumato almeno una bevanda alcolica durante l’anno e’ pari al 65,7%, in diminuzione rispetto al 2009 (68,5%); il 26,3% della popolazione (14 milioni 126 mila persone) beve alcolici quotidianamente, mentre il 38,4% ha consumato alcol almeno una volta fuori dai pasti. Beve vino il 53,3% delle persone di 11 anni e piu’, birra il 45,9% e aperitivi alcolici, amari, superalcolici o liquori il 39,9%. Beve vino tutti i giorni il 24,1% e birra il 4,3% della popolazione di riferimento.

GIOVANI A RISCHIO - Giovani a rischio ‘binge drinking’, ovvero potenziali bevitori compulsivi. Stando agli ultimi dati Istat, tra i giovani è sempre più diffusa la tendenza a bere a ritmi compulsivi, fino a 8 bicchieri di alcolici e super alcolici in un’unica occasione. La popolazione più esposta al binge drinking è quella di età compresa tra 18 e 24 anni: si tratta di 698mila persone, il 16,6% dei giovani, con un rapporto tra maschi e femmine pari a tre.

Il 13,6% dei ragazzi di 11-15 anni (392 mila persone) consuma alcol, comportamento già a rischio in sè, ma ancora più grave perchè pone le basi per possibili consumi non moderati nel corso della vita. Tra i giovani di 18-24 anni che frequentano assiduamente le discoteche i comportamenti di consumo di alcol a rischio sono più diffusi (33,9%) rispetto ai coetanei che non vanno in discoteca (7,2%).

 

NORD-EST IN TESTA - A livello territoriale, il consumo di alcol è più diffuso nel Centro-nord, soprattutto nel Nord-est, in particolare tra i maschi. In modo analogo si distribuiscono i consumatori giornalieri, con una quota nel Nord-est del 28,6%. Considerando l’ampiezza demografica dei Comuni, sia la quota di consumatori nell’anno sia quella dei consumatori giornalieri sono più alte nei piccoli Comuni, vale a dire fino a 2mila abitanti. Tra le persone di 25 anni e oltre, la quota di consumatori nell’anno di bevande alcoliche aumenta al crescere del titolo di studio.

Ciò avviene soprattutto per le donne: se tra quelle con al massimo la licenza elementare il 45% consuma alcol, per le laureate la quota raggiunge il 68,9%. Le differenze di genere, pur permanendo, diminuiscono all’aumentare del titolo di studio. Andamento inverso ha, invece, quello del consumo quotidiano, che risulta crescente al diminuire del titolo di studio, sia per gli uomini sia tra le donne.

BERE FUORI PASTO - Un uomo su due consuma alcol anche fuori dal pasto (46,7%). Per le donne la proporzione scende a circa una su quattro (26,9%). È quanto emerge dal report dell’Istat su «Uso e consumo di alcol » in Italia. Considerando le classi d’età, le differenze di genere sono minime tra i giovani fino a 24 anni, crescono rapidamente con l’età e arrivano al massimo tra i 60-64enni (38% per gli uomini contro 13,8% per le donne).