Roma, 4 giugno 2011 - "Oggi 4 giugno è l’ultimo giorno dell’anno che lavoriamo per il fisco, da domani scocca il giorno di liberazione fiscale". Lo dice il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, che ha calcolato il giorno in cui ‘smettiamo’ di pagare tasse e contributi allo Stato. Nel 2011, il ‘tax freedom day’ arriva il 5 giugno: "Anche quest’anno, così come era successo nel 2010 - spiega - si sono resi necessari 155 giorni di lavoro, ben 40 giorni in più rispetto al dato registrato nel 1980".

"Lavorare sino al 4 giugno per lo Stato ci dà l’idea di quanto eccessivo sia il nostro fisco. Ormai sui contribuenti onesti grava una pressione fiscale che arriva a toccare il 51-52%, un carico che non ha eguali in Europa. Solo la Svezia e la Danimarca hanno un livello di tassazione superiore al nostro".

Come si è arrivati alla data del 5 giugno? L’ufficio studi della Cgia ha preso in esame il dato di previsione del Pil nazionale e lo ha suddiviso per i 365 giorni dell’anno, ottenendo così un dato medio giornaliero. Dopodiché, ha considerato il gettito di imposte, tasse e contributi che verseremo allo Stato, e lo ha diviso per il Pil giornaliero. Il risultato di questa operazione individua la data (5 giugno 2011), a partire dalla quale gli italiani lavoreranno per sè e non più per il fisco.