Roma, 14 giugno 2011 - "Credo sia giusto un sistema con tre aliquote" Irpef. Ad affermarlo è il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, secondo cui "scaglioni e calcoli dipendono da quanto riusciamo a tagliare". L’inquilino di via XX settembre non ha dubbi: "Le aliquote più basse possibili sono il miglior investimento per combattere l’evasione fiscale".

 

Tremonti sceglie il palco dell’assemblea della Confartigianato per delineare la sua idea di nuovo sistema fiscale. Un sistema più semplice, possibilmente articolato su non più di "cinque imposte", in cui "molti tributi minori possono essere concentrati".

 

Qualsiasi intervento non può però prescindere dalla tenuta dei conti pubblici. "Scassare il bilancio pubblico", avverte il ministro, "è una strategia che non è nell’interesse della gente ed è prodotto dell’irresponsabilità": l’equilibrio delle finanze statali “e’ la prima condizione in assoluto".

 

Reperire le risorse non è impresa semplice: "E’ facile dire no ai tagli lineari", osserva il ministro, "ma di solito quando vai a parlare con uno ti dice: ‘taglia l’altro’". Per questo è "fondamentale" che anche "la politica dia l’esempio", riducendo i propri costi. Tremonti sceglie una battuta: "Meno aerei blu e più Alitalia".

 

Altro bacino di rifornimento, per il ministro, è poi quello dell’assistenza. L’obiettivo deve essere l’allargamento della base imponibile sfoltendo la marea di agevolazioni, esenzioni e regimi di favori vigenti. "Questo", dice Tremonti, "è un Paese in cui si può dedurre tutto: dalle palestre alle finestre". E "per dare assistenza a chi deve essere assistito", sostiene, "bisogna togliere gli assegni a quelli che hanno i ‘gipponi’".

 

Dalle imprese sale la richiesta di fare presto. In Italia, segnala Confartigianato, il carico tributario è superiore di 3,5 punti di Pil alla media europea: sono 54 miliardi di euro di maggiori imposte per i contribuenti. Per il presidente, Giorgio Guerrini, "serve un riequilibrio della pressione fiscale su imprese e lavoro, meno adempimenti e più fiducia tra Stato e cittadini. Crediamo", aggiunge, "in una riforma che riduca la pressione fiscale, che la riequilibri a favore del lavoro e dell’impresa, che allinei la tassazione delle rendite ai livelli europei".

 

Confindustria si dice pronta pronta ad accettare una riforma fiscale "a invarianza di pressione" purché, sottolinea la presidente Emma Marcegaglia, “si abbassino le tasse sui lavoratori dipendenti e sulle imprese". E purché ci sia "certezza del diritto e non cambino continuamente le leggi fiscali". Le idee di Tremonti, rileva, sono "interessanti".

 

Il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, invece ha poca fiducia nel ministro: "Quando finiranno le chiacchiere e le boutade e vedremo uno straccio di pezzo di carta sul fisco, di cui si parla da 15 anni, diremo la nostra. Commenti sulle chiacchiere non ne faccio".