Roma, 8 luglio 2011 -  Pubblichiamo integralmente un comunicato dell'agenzia DIRSTAT:

" La manovra economica predisposta dal Governo tramite il tributarista Tremonti è chiaramente iniqua e incostituzionale perché colpisce soltanto alcune categorie di dipendenti – quelli pubblici – e indiscriminatamente le pensioni, considerate da nababbi anche quelle di scarso valore economico.
Il blocco dei contratti e del turn over per i dirigenti e i dipendenti pubblici è una ripetuta odiosa discriminazione, di cui si serviranno i gruppi di potere per appiattire anche le retribuzioni dei dipendenti privati.

Per quanto concerne i trattamenti pensionistici, oltre a rinnegare il proprio programma (rivalutazione delle pensioni di annata, nuovo “paniere” dei beni e servizi ai fini degli indici Istat per l’aumento delle pensioni etc. questo Governo ritiene da “benestanti” i trattamenti pensionistici superiori a euro 1.400 lordi mensili, lasciando invariati privilegi e benefici dei soliti poteri forti, quali le pensioni con la “clausola oro” di Bankitalia, Camera, Senato e Quirinale che gestiscono in proprio trattamenti - riguardanti il personale - anche per non fare conoscere all’esterno gli importi elargiti.

La manovra esclude qualsiasi riferimento ai tagli per le missioni di guerra all’estero, il cui solo scopo è quello di avvantaggiare i settori energetici, elettromeccanici e via dicendo, con l’avallo di alcuni vertici industriali e militari. In Libano, ad es. l’Italia ha impegnato 1800 uomini contro i 900 della Spagna che ha peraltro la leadership delle operazioni.

Si mantiene il privilegio delle auto blu, che se eliminato, porterebbe da solo i benefici di una intera finanziaria e non si parla di una riduzione drastica delle 700.000 consulenze clientelari, la cui riduzione potrebbe consentirebbe l’assorbimento del personale precario. La manovra, è indegna di un paese democratico, perché iniqua, fuorviante, di “vertice”: non strutturale, ma settoriale. Essa scarica vergognosamente e volgarmente sulle spalle dei lavoratori il fallimento di tutta la politica del Governo.

La DIRSTAT/CONFEDIRSTAT ricorrerà a tutti i mezzi per evitare che siano sempre i soliti a pagare, compresa una convergenza di azione con le associazioni dei Magistrati, a quanto risulta, contrarie ai tagli retributivi e pensionistici ".