Roma, 7 agosto 2011 - L’agenzia Standard and Poor’s non intende modificare il rating di tripla ‘A’ per la Francia. “Il rating francese è stabile”, ha dichiarato oggi a France Inter Jean-Michel Six, capo economista di S&P per l’Europa, sottolineando che “leadership politica e buona governance” sono fattori essenziali per le decisioni di revisione del rating.

Per quanto riguarda l'outlook di sugli Stati Uniti, S&P mostra che c’è una possibilità su tre, ossia il 30%, di un ulteriore downgrade, in un periodo di tempo che va dai prossimi sei mesi ai prossimi due anni.

Intanto, il direttore operativo per i rating sovrani di S&P David Beers, in un’intervista a Fox News, ha rilevato come ‘’basandosi su esperienze passate noi non ci attendiamo un forte impatto sui mercati finanziari’’. ‘’I mercati - ha aggiunto -  stanno reagendo a molti fattori non solo ciò che ha detto S&P venerdì’’ e in particolare i dati sul rallentamento dell’economia globale.

 

CONTINUA LA POLEMICA - E’ basata su un ‘’errore’’ rivisto in tutta fretta la decisione di Standard & Poor’s di declassare il debito americano. Pertanto, ha sottolineato il segretario aggiunto per le politiche economiche, John Bellows, in un post pubblicato sul suo blog, si dubita dell’’’integrita’’’ dell’agenzia di rating.

Bellows ribadisce che l’agenzia ha commesso ‘’un errore di 2mila miliardi’’ nelle proiezioni per il deficit del bilancio fino al 2011 e spiega che questo e’ avvenut o in una prima versione del rapporto poi corretto frettolosamente, un errore riconosciuto dall’agenzia che tuttavia ‘’non ha ritenuto che una tale cantonata fosse sufficiente per giustificare un riesame del suo giudizio, o anche per concedersi un giorno in piu’ per rivalutare con cura la sua analisi’’.

"Le dimensioni di questo errore e la rapidità con cui S&P ha cambiato il motivo principale per giustificare il declassamento (i ‘’rischi politici’’, ndr) nel momento in cui le è stato fatto notare l’errore sollevano delle questioni fondamentali sulla credibilità e l’integrità della decisione presa da S&P’’, ha sottolineato.

 

GREENSPAN: "TITOLI USA SONO SICURI" - I titoli di stato americani, i Treasury, ‘’sono sicuri’’ e non c’e’ una nuova recessione all’orizzonte anche se l’economia sta rallentando. Lo afferma l’ex presidente della Fed, Alan Greenspan, in un’intervista a Nbc.