Milano, 26 agosto 2011 - I dati deludenti sul Pil Usa e le parole del presidente della Federal Reserve Ben Bernanke (che non ha accennato a nuove misure immediate di stimolo all'economia) manda in ansia le Borse, anche se con un colpo di reni finale evitano il venerdì nero. Milano, che era arrivata a perdere il 3% vede così l’Ftse Mib sotto dello 0,97% e l’All Share dello 0,86%; Parigi cede l’1% e Francoforte lo 0,84%. A Piazza Affari festeggiano le semestrali Prysmian (+2,3%) e Impregilo (+1,3%). Giù le banche a partire da Ubi (-4,2%). L’indice Ftse 100 a Londra segna un -0,02% a 5.129,92 punti. In calo l’Ibex di Madrid che cede l’1,37% a 8.185,5 punti e l’Ftse Ase di Atene che registra una perdita dell’1,98% a 365,41 punti. Chiusura in territorio positivo per Wall Street: il Dow Jones sale dell'1,20% a 11.283,93 punti, il Nasdaq avanza del 2,49% a 2.479,85 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dell'1,50% a 1.176,70 punti.

 

 

SPREAD BTP-BUND - E torna a crescere lo spread tra Btp decennale e Bund tedesco. La forbice tra il titolo italiano e quello tedesco è salita a 300 punti, mentre in mattinata era scesa fino a 284.

 

ASTA DEI TITOLI DI STATO - Rendimenti in calo nell’asta di Bot e Ctz a fronte di un’offerta elevata. Il ministero dell’Economia ha collocato Bot a sei mesi per 8,5 miliardi a un rendimento medio ponderato dei 2,140% in calo di 0,129 punti rispetto all’asta precedente. Le richieste complessive sono state pari a 14,147 miliardi. Quanto ai Ctz biennali con scadenza al 30 aprile 2013 il rendimento è risultato pari a 3,408% con una flessione di 0,629 punti nei confronti della precedente asta. Anche in questo caso la richiesta ha nettamente superato l’offerta collocandosi a 3,872 miliardi. 

 

ECONOMIA USA - Il governo americano ha rivisto al ribasso le stime per la crescita economica nel secondo trimestre. Secondo quanto riporta il dipartimento del Commercio, il prodotto interno lordo degli Stati Uniti è aumentato dell’1 per cento nel periodo da aprile a giugno, mentre le previsioni iniziali si attestavano all’1,3 per cento, anche se gli analisti di Wall Street avevano anticipato un downgrade all’1 per cento, dovuto agli ultimi dati macro deludenti.

 

IL DISCORSO DI BERNANKE -  "E’ chiaro che la ripresa dalla crisi è meno robusta di quanto sperassimo”, ha affermato alla conferenza della Banca centrale Usa il presidente Ben Bernanke. Ma nessun accenno a nuove misure straordinarie di stimolo all’economia e in particolare nessun riferimento a una possibile terza tranche di acquisti di bond. Bernanke si è limitato a ripetere quanto detto in molte circostanze recenti, e cioè che la Fed rimane pronta a prendere qualsiasi decisione per sostenere l’economia ma attenderà l’andamento dei dati economici nel corso delle prossime settimane e mesi prima di varare nuovi interventi. 

 

Per quanto riguarda la situazione nel Vecchio Continente, Bernanke si è detto convinto che "le controparti europee comprendono appieno che la situazione è difficile e la posta in gioco alta" e "fiducioso che nel corso del tempo compiranno tutti i passi necessari e appropriati per risolvere i problemi in modo efficace e organico"”.