Milano, 3 ottobre 2011 - Mercati europei di nuovo in flessione in avvio di settimana, dopo che gli annunci giunti ieri dalla Grecia - che anche con misure di austerità supplementari non riuscirà a centrare gli obiettivi di riduzione del deficit di bilancio su 2011 e 2012 - hanno riacceso i timori di possibili difficoltà del paese ad ottenere nuovi aiuti. Fondi senza i quali la Grecia finirebbe insolvente sui pagamenti (default), e questo scenario da un lato torna a zavorrare le quotazioni in Borsa di tutte le banche che hanno forti esposizioni ai bond ellenici - ad esempio diversi istituti di Francia e Germania - dall’altro ricrea timori generalizzati su tutta l’Unione valutaria.

 

I listini hanno però ridotto le perdite grazie alla tenuta di Wall Street, che nel pomeriggio viaggiava sul filo della parità grazie ad alcuni positivi dati macroeconomici. Il Dax di Francoforte cede il 2,28% a 5.376,70 punti, l’Ftse 100 di Londra perde l’1,03% a 5.075,50 punti, il Cac 40 di Parigi arretra dell’1,85% a 2.926,83 punti, l’Ftse Mib di Piazza Affari lascia sul terreno l’1,31% a 14.642,52 punti, l’Ibex di Madrid segna -2,26% a 8.353,8 punti.

 

SPREAD BTP-BUND - Il differenziale tra titoli di Stato italiani e tedeschi si attesta sotto quota 370 punti, a 365 punti, dopo aver toccato nelle prime contrattazioni un massimo di giornata a 381 punti, sempre sulla scia delle preoccupazioni per la crisi europea. Il decennale dei ‘bonos’ spagnoli rispetto agli analoghi Bund e’ a 325 punti.

  

BORSE ASIATICHE A PICCO - Perdita record per la borsa di Hong Kong che chiude con oltre il -4%. L’indice Hang Seng ha perso 770,26 punti, pari a -4,38%, finendo a 16.822,15 punti, a livelli minimi dal 2009. Alla pausa di mezzogiorno, l’indice ha sfiorato il 5% dii perdite, fermandosi a -4,95%. Chiuse le altre borse cinesi per la festa della Repubblica.

 

Seduta con il segno meno anche alla Borsa di Tokyo. Al termine delle contrattazioni l’indice Nikkei dei 225 titoli principali ha comunque recuperato parte delle perdite che accusava a metà giornata, chiudendo a quota 8.545,48 dopo aver ceduto 154,81 punti pari all’1,77%. Anche peggio l’andamento del Topix relativo all’intero listino, che a propria volta ha lasciato sul terreno 14,06 punti pari all’1,84% per attestarsi infine a quota 747,11.

 

A Singapore le contrattazioni chiudono in calo sull’Sti del 2,01% a 2.621,42 punti. Nelle Filippine l’indice di Manila cede il 3,35% e chiude a 3.865,83. La Borsa di Hanoi, la capitale del Vietnam perde l’1,35% a 70,38 punti, mentre l’indice Vnd di Ho Chi Min registra un ribasso dell’1,28% (422,12 punti). In Thailandia il Set di Bangkok lascia sul terreno il 5,12% a 869,31 punti, mentre a Kuala lampur, in malesia, l’indice Klci cede l’1,53% e chiude a 1.367,52 punti.

 

IL PIL ITALIANO - Fitch ha rivisto al ribasso le sue previsioni per la crescita del Pil italiano per il 2012 allo 0,2% dal precedente 1% e allo 0,6% dall’1,6% nel 2013. Invariata allo 0,7% invece la previsione per il 2011. "L’attuazione di un pacchetto di austerità più duro, che include un aumento dell’aliquota Iva di 1 punto, una tassa del 3% sui redditi più elevati e vari tagli alla spesa governativa, influirà negativamente sui consumi privati e sugli investimenti nel breve termine", spiega l’agenzia nel suo ‘Global Economic Outlook’ trimestrale. Pur rilevando che la crescita nel secondo trimestre in Italia è stata più alta del previsto (+0,3% contro l’andamento piatto atteso), l’agenzia sottolinea che "i trend di base della crescita sono deboli".

 

IL FONDO SALVA-STATI - L’Unione europea sta pensando a come aumentare il fondo salva-Stati Efsf, e sta valutando l’utilizzo di una "leva finanziaria", che coinvolga anche la Bce: lo ha detto oggi a Lussemburgo il commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn. "La leva è un’opzione" che la Ue sta valutando, ha detto Rehn, spiegando che alcune soluzioni allo studio vedono il coinvolgimento della Bce, e altre no.

 

ATENE ANCORA IN RECESSIONE - L’economia della Grecia resterà intrappolata nella recessione anche il prossimo anno: nel progetto di bilancio 2012 il governo prevede che il Pil subisca una contrazione del 2,5 per cento. E sarà il quarto anno consecutivo di contrazione per il paese dalle disastrate finanze pubbliche, che solo ieri, proprio in ragione della severità della recessione economica ha avvertito di non essere in grado di centrare pienamente gli obiettivi di riduzione del deficit-Pil su 2011 e 2012, anche con le misure di austerità supplementari decise. Sul 2011 è attesa una contrazione del 5,5 per cento sul Pil, mentre il governo ellenico prevede un recupero solo nel 2013.

Juncker - Nessuno dei partner dell’Eurogruppo ha chiesto l’uscita della Grecia dall’Euro o è a favore del suo default: lo ha detto, al termine della riunione dell’Eurogruppo, il presidente Jean Claude Juncker.