Roma, 21 novembre 2011 - Pubblichiamo una lettera della Dirstat. L'obiettivo è quello: le presunte nomine illegittime in barba alle procedure concorsuali. Il diretto interessato è il Direttore vicario dell’Agenzia delle Entrate, che il 15 novembre scorso ha rilasciato un'intervista al Sole24Ore.

"L’avvedutezza,che non guasta mai, ma anche la prudenza, avrebbero dovuto consigliare  al Direttore vicario dell’Agenzia delle Entrate di eludere la domanda sul conferimento degli incarichi dirigenziali,se proprio non era in grado di rispondere in modo diverso da come ha fatto nella intervista raccolta dal Sole24Ore il 15 di novembre scorso.

La ragione è che non rientra nelle attribuzioni di un alto dirigente porsi di traverso nei confronti di una pronuncia giurisdizionale. Nel merito va ribadito che il persistente arroccamento dell’ Agenzia delle Entrate nella difesa della propria autonomia gestionale continua ad essere un paravento che non offre alcuna protezione per il fatto che la gestione delle risorse umane presenti nella struttura, pur godendo di autonomia, non  può mai scadere nella violazione di legge.

E’ questa la posizione della giustizia amministrativa ,almeno in prime cure. Il che vuol dire che ogni diversa decisione spetta ancora e soltanto alla magistratura amministrativa, e non certo ai vertici dell’Agenzia delle Entrate. Il fatto poi che non siano stati indetti concorsi per posti dirigenziali non significa che possano essere adottati provvedimenti “ad libitum” che oltre a porsi in contrasto con gli strumenti legislativi che regolano la materia, finiscono inevitabilmente per essere lesivi di altre legittime aspettative".

Dr.Pietro Paolo Boiano - Vicesegretario Dirstat