Roma, 22 novembre 2011 - La Cisl non sciopererà contro la decisione della Fiat di disdire i contratti nazionali di lavoro di tutti gli stabilimenti per estendere il modello Pomigliano. Lo ha annunciato il segretario generale Raffaele Bonanni intervenendo a 'La Telefonata' di Maurizio Belpietro su Canale 5. "Non faremo scioperi contro la Fiat" ha detto, sottolineando l’interesse "a definire norme nazionali". La scelta del Lingotto d’altra parte "non è una novità" ma "l’unica novità è che la Fiat sia uscita da Confindustria e voglia farsi un contratto su misura".

Quanto alla posizione della Fiom, "mi dispiace - osserva - Bisognerebbe stare più uniti perché c’è una crisi pericolosa che si riverbera su ogni settore produttivo e in particolare su quello dell’auto" invece "continuano le ideologie, è la solita storia". La Cisl è "interessata a mantenere una regola nazionale per tutti gli stabilimenti Fiat e a stabilire regole contrattuali di secondo livello che si attaglino a ogni singola azienda Fiat". Dopo l’introduzione del "modello Pomigliano", ricorda infine Bonanni, "molti dicevano che non si sarebbe investito" invece "hanno preso i lavoratori, si è stabilizzata la produzione delle Panda e lavorando meglio si guadagnerà in media 4000-4500 euro in più l’anno".

MA LA FIOM FA SUBITO SCIOPERO - La prima risposta della Fiom di fronte alla disdetta da parte di Fiat dei contratti in essere negli stabilimenti del gruppo sono due ore di sciopero subito che verranno impiegate per fare delle assemblee "in tutti gli stabilimenti per spiegare ai lavoratori" la posizione delle tute blu della Cgil. Ad annunciarlo il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, durante una conferenza stampa, nella quale ha aggiunto che per martedì 29 novembre è convocato il comitato centrale dove saranno prese ulteriori azioni di lotta. Alla domanda se la Fiom prepara uno sciopero generale della categoria, Landini ha risposto che il comitato centrale è “sovrano” ma, ha proseguito, “non escludiamo nulla”.

CAMUSSO - "Ogni volta che si prova a far ripartire questo Paese, la Fiat decide di piombare dentro la rottura delle relazioni sindacali". E’ l’accusa del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che vede in questo comportamento "una sorta di meccanismo ad orologeria". Secondo Camusso, "anche questo è un modo per non discutere mai di politiche industriali". Invece "mentre Fiat prosegue il suo cammino solitario, il tema fondamentale -conclude Camusso- resta quello di ripartire dalle grandi imprese e dalle politiche industriali".

UIL - "La disdetta degli accordi da parte della Fiat è una decisione coerente con la scelta di dar vita ad un nuovo contratto che rilanci l'industria dell'auto nel nostro Paese". Lo dichiara in una nota il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti. "Bisogna - sottolinea - avviare subito un tavolo negoziale che si ponga questo obiettivo, puntando sulla crescita salariale e sulla produttività. Queste sono le due condizioni di partenza per restituire competitività al settore, consolidare gli stabilimenti italiani e aumentare l'occupazione". "In questo quadro - conclude - tutti i sindacati devono assumersi la responsabilità di offrire ai lavoratori della Fiat una prospettiva di sviluppo. Non è accettabile, dunque, che la Fiom operi in una condizione di privilegio in cui, da un lato, non si assume alcun impegno contrattuale e, dall`altro, pretende di avere mani libere, violando così la legge e, in particolare, lo Statuto dei diritti dei lavoratori".

IL MINISTRO FORNERO - "Non posso parlare perché è una questione delicata e quindi va trattata con la delicatezza del caso". E’ la risposta del ministro del Lavoro e delel Politiche sociali, Elsa Fornero, interpellata dall’Agi a proposito dell’annuncio della disdetta degli accordi sindacali di Fiat. Per quanto riguarda le preoccupazioni dei sindacati, Fornero ha ribadito che in qualità di ministro non puo’ ancora esprimersi, e ha poi aggiunto: "Tutti siamo preoccupati, ma l’argomento richiede grande sensibilita’ e grande attenzione alle parole". 

IL MINISTRO PASSERA SU TERMINI IMERESE-  "Ce ne stiamo occupando, stiamo seguendo il tema che è molto importante". Così il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, parla del futuro dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. Domani alle 14.00 a Via Veneto è fissato un incontro tra sindacati, Fiat e Dr Motor.