Bruxelles, 30 novembre 2011 - Mario Monti si limita a un laconico "molto bene" per commentare l'Eurogruppo, appena terminato a Bruxelles. Ma il presidente del Consiglio, su cui erano puntati gli occhi di tutti (perché l'eventuale default italiano travolgerebbe l'intera impalcatura dell'euro), ha convinto i colleghi almeno a giudicare da quelle che sono state le loro dichiarazioni alla fine del vertice.

 

REHN - Il premier Mario Monti ha "sottolineato con chiarezza" nella riunione che "il governo italiano assumerà le necessarie decisioni per arrivare al pareggio di bilancio nel 2013 così come convenuto con i partner" Ue, ha spiegato il presidente dell'Eurogruppo e il commissario Ue Olli Rehn. Si tratta di una misura "essenziale per garantire stabilitià finanziaria, fiducia a operatori e per invertire tendenza negativa del debito". Ci rallegriamo "del programma di consolidamento fiscale e misure per la crescita"

 

REYNDERS - "C’è grandissima fiducia" da parte dell’insieme dei membri dell’Eurogruppo sugli impegni assunti da Mario Monti che tra l’altro "conosciamo molto bene". Ha risposto Didier Reynders, ministro delle finanze del Belgio, ai giornalisti che gli chiedevano dell’esposizione fatta dal premier italiano durante la riunione a Bruxelles. Reynders ha fatto capire che Monti non è entrato nei dettagli delle misure allo studio: il governo italiano - ha detto - presenterà lunedì le prime misure e poi "fornirà maggiori dettagli" sui provvedimenti nel Consiglio europeo dell’8 e 9 dicembre prossimo.

 

JUNCKER - "Non sono preoccupato per l'Italia: tutto verrà fatto per garantire la stabilità finanziaria - ha dichiarato l presidente dell'Eurogruppo. Jean Claude Juncker -. Monti ci ha presentato le priorità della politica del nuovo governo una buona base per riuscire a rispettare gli impegni".

 

SI' ALL'AUMENTO DELL'EFSF - L'Eurogruppo inoltre ha trovato l'accordo per aumentare le risorse del Fondo europeo di stabilità finanziaria (Efsf), ha poi aggiunto Juncker. Tuttavia l’aumento del fondo Efsf non può essere quantificato perché dipende dalle condizioni del mercato, dal suo utilizzo reale e dagli strumenti utilizzati, ha spiegato il presidente Karl Regling. L’Eurogruppo ha, comunque, trovato un accordo sulla leva finanziaria, con un sistema di garanzie che copre tra il 20 e il 30% dei bond dei Paesi a rischio. Tuttavia, ha aggiunto Regling, l’Efsf potenziato attraverso due opzioni (la creazione di un fondo di co-investimento e l’emissione di garanzie sui bond) sarà pronto all’inizio del 2012.