Brescia, 8 dicembre 2011 - L’ATTESA giornata che avrebbe potuto scrivere la parola «fine» sulla delicata questione Green Hill non ha portato grandi novità. Ciò nonostante l’impressione che si è diffusa ieri nella sala consiliare del Comune di Montichiari è che la soluzione sia quantomeno un po’ più vicina.

È LO STESSO sindaco monteclarense, Elena Zanola, a tracciare il punto della situazione: «Questa mattina mi sono recata al ministero della Salute e a quello dell’Interno e ho consegnato le quasi 17mila firme che sono state raccolte negli ultimi due anni dal Comitato “Fermare Green Hill”. Al ministero della Salute, in particolare, ho chiesto espressamente di farsi carico di offrire una rapida soluzione a questo problema così sentito. Ho colto l’occasione per ribadire una volta per tutte (e senza possibili fraintendimenti, magari orchestrati ad arte) che il Comune di Montichiari appoggia questa petizione. Io stessa voglio che l’allevamento Green Hill chiuda, soprattutto per motivi di ordine pubblico, ma la legge è legge. Sono infatti i parlamentari e il presidente della Repubblica, e solo loro, che possono cambiare il dettato della legge del ‘92 che permette questo tipo di allevamenti. Tutto il resto è solo una manovra che va contro la verità».
Proprio per restituire lo spazio necessario alla verità, il sindaco Zanola nel corso della sua mattinata romana si è recata in visita dal ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri: «Ho anche chiesto al ministro Cancellieri di attivarsi per far correggere immediatamente le false informazioni che sono state diffuse da “Striscia la notizia” nel corso del servizio di Edoardo Stoppa, che, in collaborazione con l’ex ministro Brambilla, sta gestendo la situazione in maniera davvero scorretta. Tornando da Roma — è la conclusione del sindaco di Montichiari — ho avuto la rassicurazione che riceverò la risposta alla mia domanda entro breve tempo. Non rimane quindi che pazientare ancora alcuni giorni per vedere se è giunto il momento di scrivere la parola fine su questa vicenda che ha richiamato l’attenzione di tutta Italia».
Una situazione che, all’esterno, non è comunque bastata per indurre a desistere dallo sciopero della fame i componenti del Comitato “Fermare Green Hill”, che hanno chiuso l’intensa giornata ribadendo che loro interromperanno la protesta solo quando i cani lasceranno l’allevamento e lo potranno fare possibilmente sani.