Roma, 5 gennaio 2012 - L’Agenzia delle entrate negli ultimi anni ha sostanzialmente abbandonato i controlli su scontrini e ricevute. Nel 2010 gli accessi finalizzati alla verifica della corretta emissione di tali documenti e degli altri obblighi strumentali sono stati 4.788, con un calo rispetto al 2009 di oltre il 700%. Se si fa il raffronto con il periodo 2006-2007 il calo è dell’ordine del 2.000%. A lanciare l’allarme è il Lef, l’associazione per la legalità e l’equità fiscale.


“Un vero peccato se - afferma il Lef in una nota - come sembra dai risultati ottenuti a Cortina con un giorno di lavoro di 80 funzionari, tali controlli sono particolarmente proficui”. Dall’analisi dell’attività dell’Agenzia delle entrate contenuta nella relazione al rendiconto dello Stato 2010 della Corte dei Conti emerge che nel 2007, anno di maggiore impegno sul versante dei controlli legati a scontrini e ricevute, l’Agenzia delle entrate fece 84.091 controlli, in crescita rispetto ai 73.155 del 2006.

Successivamente, rileva il Lef, è iniziato un progressivo calo che ha portato i controlli nel 2008 a 66.785 per poi scendere ancora a 34.776 nel 2009 fino a toccare il fondo nel 2010 con 4.788 controlli. Il trend negativo non muta di molto se si considerano gli accessi per il controllo della veridicità dei dati utilizzati per l’applicazione degli studi di settore, passati da 112.187 del 2006 ai 29.699 del 2009 e ai 41.577 del 2010, afferma il Lef.

 

 “Viene da chiedersi come mai in questi anni l’Agenzia abbia ridotto al lumicino gli accessi per il controllo degli obblighi strumentali, se tale attività è in grado di produrre gli effetti propagandati nel comunicato diffuso dall’Agenzia al termine dell’attività di Capodanno nella località di montagna frequentata dai Vip” afferma ancora il Lef.

L’operazione messa in atto a Cortina, dimostra anzitutto la mancanza negli ultimi anni di una adeguata strategia nella lotta all’evasione. Si punta ad azioni mediaticamente eclatanti senza preoccuparsi dell’efficacia dell’attività nel medio e lungo periodo - prosegue - Il contrasto ai fenomeni evasivi non può infatti esaurirsi in alcune iniziative come la visita alle stazioni sciistiche durante le feste di fine anno e ai porti turistici frequentati dai Vip d’estate”.

“Il nuovo Governo sta ora cercando di rimediare, almeno in parte, all’opera di demolizione attuata nel triennio passato con la fissazione di una nuova soglia di mille euro per i pagamenti in contante e con l’obbligo di comunicazione delle movimentazioni finanziarie all’Anagrafe dei rapporti da parte dei gestori. Molte cose restano ancora da fare, prima fra tutte il ripristino degli elenchi telematici clienti e fornitori, magari abolendo l’inefficace obbligo di trasmissione delle fatture di importo superiore a tremila euro”.