Washington, 8 febbraio 2012  - L’Italia oggi reagirebbe meglio di due mesi fa ad un eventuale default greco ma la crisi dell’Eurozona continua a mettere a dura prova l’Ue e i suoi cittadini.
è l’analisi della situazione attuale consegnata dal premier Mario Monti all’emittente pubblica americana Pbs, alla vigilia della sua visita istituzionale a Washington.

 Oltre dieci minuti d’intervista (preceduti da un filmato sulla manovra e sulle riforme licenziate finora dal governo) rilasciata alla giornalista Margaret Warner e trasmessi integralmente in "Newshour", il famoso programma serale di approfondimento dell’emittente.

"Le conseguenze di un default greco sarebbero state molto più serie se questo fosse avvenuto qualche mese fa", ha risposto Monti alla giornalista. "Oggi sono fiducioso che l’Italia, di fronte a un’evenienza simile, sarebbe molto meno esposta perchè è vista dai mercati, dalle istituzioni europee e dalla comunità internazionale come un Paese che è stato capace in pochi mesi di adottare misure concrete, sia per il consolidamento del bilancio che per la crescita".

Per gli italiani, spiega successivamente il Premier, si tratta di "sacrifici necessari" presentati, per evitare contraccolpi, "non come un’imposizione di Bruxelles, della Germania o della Bce, ma come un passo necessario che gli italiani devono compiere nel loro interesse e in quello delle future generazioni".

Nell’Ue, invece, ammette Monti, "la crisi ha sicuramente riportato a galla vecchi fantasmi sui pregiudizi tra il nord e il sud dell’Europa e molto risentimento reciproco’’. Incomprensioni che, a suo avviso, vanno prese seriamente in considerazione, ‘’per evitare che la moneta unica, pensata come il punto culminante della costruzione europea, si trasformi in un fattore di disgregazione".

 
La crisi dell’eurozona ha infatti messo i paesi membri di fronte alla necessità di risanare le loro finanze pubbliche e disciplinarsi fiscalmente. Un’obiettivo che, secondo il Premier, "grazie alle pressioni della Germania e non solo, la maggioranza dei paesi sta per raggiungere". "Ora -insiste- è quindi giunto il momento di concentrare collettivamente le energie su come ottenere più crescita".


Cosa può fare Obama per aiutare l’Italia e l’Europa? "Penso che Obama possa aiutare tutti noi con una gestione assennata dell’economia americana -ha risposto il Premier - così come noi possiamo aiutare lui cercando di evitare che le tensioni esplodano fuori dall’Eurozona, a livello mondiale. E ritengo - ha aggiunto - che sulle due sponde dell’Atlantico stiamo lavorando bene nella direzione desiderata".

Chiedendo, oltre ai tagli, un’economia più competitiva per il suo Paese non sta forse cercando di cambiare la cultura e il carattere degli italiani? chiede infine la giornalista. "In qualche modo sì e ne sono consapevol - taglia corto Monti - La nostra missione e il mio desiderio in particolare è quello di aiutare gli italiani a valorizzare alcune delle qualità che hanno da sempre, come un forte spirito imprenditoriale e il loro senso di solidarietà.
Penso tuttavia che il paese potrà veramente diventare piu’ competitivo solo introducendo nel sistema molta piu’ meritocrazia".

Se alla fine del nostro breve mandato, conclude Monti, "con pressioni moderate, riusciremo anche solo a raggiungere il primo miglio di questa lunga strada, ci considereremo contenti".