Roma, 5 marzo 2012 - Dalla regolarizzazione dei cosiddetti ‘immobili fantasma’ arriva un maggiore gettito stimato complessivo, erariale e locale di 472 milioni di euro. Lo rende noto il ministero dell’Economia e l’Agenzia del Territorio che oggi ha presentato il consuntivo, al 31 dicembre 2011, dell’attività di regolarizzazione dei fabbricati mai dichiarati al Catasto o che hanno subito variazioni non dichiarate dalla parte, altrimenti conosciuti come ‘immobili fantasma’.

La maggiore rendita iscritta in atti, sia con le procedure standard di adempimento da parte del proprietario sia con l’attribuzione di una rendita presunta da parte dell’Agenzia del Territorio, infatti, "determina un maggiore gettito quantificabile, ai fini Imu, in circa 356 milioni di euro, ai fini dell’imposta sui redditi (Irpef e cosiddetta ‘Cedolare secca’) in circa 110 mln di euro e ai fini dell’Imposta di registro sui canoni di locazione pari a circa 6 mln, per un gettito stimato complessivo, erariale e locale, pari a circa 472 mlnidi euro".

Si deve inoltre tener conto che la normativa vigente, si legge nella nota, "prevede il recupero delle imposte per gli anni precedenti e cio’, si sottolinea, andrà a produrre un ulteriore considerevole recupero di gettito fiscale in termini di accertamenti e ruoli".