Milano, 18 marzo 2012 - "Credo che oggi siamo abbastanza maturi sui contenuti" per una riforma del lavoro. Così il ministro del Lavoro Elsa Fornero intervenendo a 'Che tempo che Fa'. "Abbiamo un tempo limitato - dice -, affrontiamo i problemi con grande serietà. Non possiamo andare avanti a discutere all’infinito". Poi sottolinea che un suo passo indietro dall’esecutivo Monti "non è all’ordine del giorno".

"RIFORMA IN PARLAMENTO" - Anche senza un accordo con le parti sociali "il governo presenterà lo stesso al Parlamento la riforma del lavoro", annuncia il ministro. "Sono positiva sul lavoro che stiamo facendo - ha continuato - le piccole imprese si lamentano, Confindustria si lamenta, il sindacato variamente si lamenta. Questo dimostra che stiamo lavorando nell’interesse del Paese". Fornero ha sottolineato poi che sulla riforma allo studio del governo "c’è un carico eccessivo di aspettative". Quanto alla possibilità di raggiungere un accordo con le parti sociali il ministro ha spiegato che "non voglio considerare questo aspetto.
Sono impegnata a realizzare un accordo".

"NON SONO IL MINISTRO DELL'ART.18" - “Non sono solo il ministro dell’articolo 18”. Elsa Fornero ci tiene a ribadirlo. “Abbiamo il problema dell’occupazione giovanile e delle donne - spiega - Sui giovani in particolare è stata scaricata tutta la flessibilita’ ‘cattiva’ e noi vogliamo ‘ripulirla’”. Per il ministro del lavoro serve dunque “un piu’ facile accesso e un’uscita non bloccata: finchè alcuni dentro hanno l’uscita bloccata è più difficile entrare per chi e’ fuori”. No pero’ alla “liberta’ di licenziare”. “Dal mercato del lavoro si puo’ uscire ma chi esce deve essere assistito innanzitutto con un reddito monetario”, un assegno di disoccupazione, ma poi servono anche “politiche attive per aiutare a cercare un altro posto”. Fornero parla anche di “eliminazione degli stage post formazione” e poi la “flessibilità deve costare di più. Le imprese devono essere spinte a usare i contratti di lavoro a tempo indeterminato, quello a tempo determinato deve costare di più. Se poi stabilizzi il lavoratore - ha aggiunto - ti restituiamo una parte di quello che hai pagato”.

"BASTA STAGE POST FORMAZIONE" - Il ministro Elsa Fornero ha poi annunciato l’intenzione di eliminare gli stage post formazione. "Stiamo discutendo con le parti sociali nuove forme contrattuali. Oggi ci sono ragazzi che non trovano altre forme di lavoro che non siano stage: lavoro a costo zero, senza remunerazione. Lo stage può essere formativo, ma quando hai finito gli studi lo stage non è più consentito. Chi lavora deve essere pagato. La mia intenzione è eliminare gli stage post formazione".

SULLE UNIONI DI FATTO - Il ministro del lavoro e delle pari opportunità ‘plaude’ alla Cassazione per la sentenza sulle unioni di fatto. “Io rispetto tutte le sentenze - premette - Sono tradizionalista ma come ministro devo affermare che le pari opportunita’ sono in capo alle persone indipendentemente dalle loro preferenze in materia sessuale, politica, di colore. Sotto questo profilo, come ministro, io non posso che dire che la Corte di Cassazione ha affermato un principio di pari opportunità vera”.

SUL LINGOTTO - "Fiat non è libera di fare quello che vuole. Non ha la licenza di fare o di disfare", dice il ministro. "Ma se il presidente e l’ad di Fiat mi dicono che vogliono rispettare il piano industriale e continuare a fare investimenti in Italia io - ha continuato Fornero - non ho titolo per dire che non gli credo. Io gli devo credere".

BREVE CONTESTAZIONE AL MINISTRO FORNERO - Breve contestazione al Ministro del Welfare Elsa Fornero, a Torino. All’ingresso delle ex officine Grandi Riparazione, una decina di persone appartenente all’associazione Giovane Italia ha urlato “Vergogna, vergogna” all’indirizzo del Ministro.