Houston, 26 aprile 2012  - Fiat archivia il primo trimestre dell’anno con un utile netto di 379 milioni. Esclusa Chrysler, emerge una perdita di 273 milioni. Il risultato della gestione ordinaria è di 866 milioni, con un miglioramento di 101 milioni rispetto al quarto trimestre 2011. L’indebitamento netto industriale è pari a 5,8 miliardi di euro (5,4 mld alla fine del 2011) e la liquidità disponibile aumenta a 21,4 miliardi di euro.

Grazie all’andamento positivo di Chrysler, Fiat ha compenasato il calo di vendite in Europa. Infatti l’area nordamericana ha generato un risultato della gestione ordinaria di 670 milioni di euro, pari al 77% del totale, l’America Latina di 235 milioni di euro (27%) e l’Asia-Pacifico di 77 milioni di euro (9%), mentre l’area dell’Europa, Medio Oriente e Africa ha evidenziato una perdita complessiva pari a 207 milioni di euro.

Il gruppo spiega infatti che l’utile della gestione ordinaria in aumento di 101 miliani di euro, a 866 mln "ha beneficiato dell’andamento molto positivo di Chrysler che ha compensato sia gli effetti dei minori volumi di Fiat in Europa, in parte dovuti agli scioperi dei trasportatori, sia i costi sostenuti per il lancio della nuova Grand Siena e dei modelli Chrysler in Brasile". Quanto all’indebitamento "le disponibilità generate da Chrysler hanno in buona parte compensato quanto assorbito dal resto del gruppo, principalmente per effetto del calo dei volumi in Europa", spiega Fiat.

I ricavi del gruppo del primo trimestre 2012 sono stati pari a 20,2 miliardi di euro. I ricavi netti di Fiat esclusa Chrysler sono stati pari a 8,7 miliardi di euro, in diminuzione del 5,7% rispetto al primo trimestre 2011, principalmente per effetto del calo dei volumi in Europa, in cui le condizioni di mercato continuano a rimanere deboli sia per le autovetture sia per i veicoli commerciali leggeri; in Italia, in particolare, la produzione e le consegne di Fiat hanno anche risentito degli scioperi prolungati dei trasportatori.

I DUBBI SULL'EUROPA - Fiat conferma le aspettative di risultato per il 2012 per il Nord America, l’America Latina e l’Asia pacifico. Mentre gli eventi degli ultimi 12 mesi - spiega in una nota sui risultati del primo trimestre 2012 - "e più in particolare dell’ultimo semestre 2011 hanno generato dubbi circa le assunzioni in termini di volumi su cui si basano il mercato complessivo e i nostri piani sviluppo in Europa fino al 2014". "Con l’evolvere della situazione nei prossimi due trimestri, il gruppo - spiega Fiat - il gruppo si aspetta di poter articolare gli impatti della situazione economica nell’Eurozona sul proprio piano fino al 2014 in occasione della comunicazione dei propri risultati del terzo trimestre 2012".

GLI OBIETTIVI - Fiat alla luce del "perdurare delle attuali depresse condizioni di mercato fino a una graduale stabilizzazione e ripresa solo alla fine del 2012", fissa il target di utile netto al 2012 tra 1,2 miliardi e 1,5 miliardi. L’indebitamento netto è compreso tra una forbice di 5,5 miliardi e 6 miliardi. I ricavi a 77 miliardi e l’ultile della gestione ordinaria tra 3,8 e 4,5 miliardi.

LE BUONE NOTIZIE DAGLI STATI UNITI - Chrysler quadruplica l’utile netto nel primo trimestre del 2012 a 473 milioni di dollari da 116 milioni un anno prima. La casa di Detroit controllata dalla Fiat ha precisato che “sono state soprattutto le vendite al dettaglio in Usa, salite del 40%, a trainare i profitti”. I  ricavi sono cresciuti del 25% a 16,4 miliardi di dollari contro i 13,1 miliardi dello stesso trimestre del 2011. Al 31 marzo del 2012 l’indebitamento industriale risultava ridotto a 1,3 miliardi di dollari da 3,4 miliardi un anno prima e rispetto ai 2,9 miliardi del 31 dicembre 2011.

L’utile operativo di Chrysler nel primo trimestre è salito del 55% a 740 milioni di dollari (da 477 nello stesso periodo del 2011) con un free cash flow positivo di 1,7 miliardi.  Il margine operativo lordo (modified EBTDA) si e’ attestato 1,4 miliardi, pari all’8,5% dei ricavi netti, con un incremento del 18% rispetto all’anno prima mentre la liquidita’ totale risulta di 12,6 miliardi. Nel periodo considerato le vendite mondiali di Chrysler sono state 523.000, in rialzo del 33% rispetto ai 394.000 veicoli venduti nel primo trimestre del 2011. La quota di mercato USA risulta pari all’11,2% contro il 9,2 di un anno prima. Per la prima volta nella sua storia Chrysler è diventata leader del mercato canadese, a livello trimestrale, con una quota di mercato del 15%.

Le vendite internazionali (fuori dal Nord America) sono salite dell’80% a 67.000 unità compresi 18.000 veicoli prodotti da Chrysler e venduti da Fiat.

MARCHIONNE - “Un altro trimestre in positivo, fondato su aumenti delle vendite superiori alla media dell’industria, è la dimostrazione che il team Chrysler sta mantenendo il suo focus”. Cosi il presidente e amministratore delegato della casa Usa controllata dalla Fiat, Sergio Marchionne, ha commentato la trimestrale che si è chiusa con un utile quadruplicato a 473 milioni di dollari. "Continuiamo a rispettare i target del nostro piano quinquennale - ha aggiunto nella nota - e siamo ora concentrati a lanciare con successo la Dodge Dart, una vettura che è una vera miscela di ingegneria e forza stilistica di Fiat e Chrysler".

Marchionne, durante una conferensce call con gli analisti, ha poi detto che per Chrysler è stato "un grande trimestre: siamo incredibilmente soddisfatti". "Ci aspettiamo di proseguire con la performance del primo trimestre - ha aggiunto - si tratta di un’ottima base per il 2013".