Roma, 16 maggio 2012 - L’Italia ha compiuto un percorso "ambizioso" ma "il lavoro è solo iniziato e molto resta da fare per rilanciare la crescita e ripristinare il dinamismo dell’economia". E’ quanto si legge nel documento conclusivo del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) rilasciato al termine della missione annuale in Italia".

Secondo l’Fmi è necessario mantenere "l’enfasi" sulle riforme strutturali per aumentare la produttività e la partecipazione al lavoro, su una strategia finanziaria "orientata alla crescita e sostenibile" e sui passi necessari a promuovere un sistema bancario "più dinamico e solido". L'istituto economico avverte le prospettive per l’economia italiana "sono al ribasso". "Le rinnovate tensioni finanziarie potrebbero spingere al rialzo i rendimenti dei titoli di stato, restringere il credito bancario e indebolire l’attività economica", dice infatti Fmi.

Inoltre, sottolinea il Fondo Monetario Internazionale, il nostro Paese ha "preso misure importanti" sull’evasione fiscale ma "più sono elevate le aliquote più aumenta l’evasione. C’è bisogno di un riequilibrio". Il Fondo, si legge inoltre nel comunicato finale, "saluta con favore gli sforzi del Governo per identificare e implementare i necessari tagli di spesa per evitare l’aumento dell’Iva a fine anno". Piu’ in generale, "modificare la composizione dell’aggiustamento dei conti pubblici con tagli di spesa e una riduzione delle tasse distribuirebbe meglio il peso dell’aggiustamento e favorirebbe la crescita".

Per aiutare la crescita, inoltre, l’Italia dovrebbe creare un ambiente più favorevole al corporate equity per incoraggiare gli investimenti o finanziare un modesto e mirato programma di investimenti infrastrutturali.
Il Fondo stima che "una considerevole modifica della composizione dell’aggiustamento potrebbe portare un punto di Pil nel lungo termine".

MONTI - "Le prossime settimane saranno decisive per il futuro dell’Italia e dell’Unione europea", ha detto, dal canto suo, Mario Monti durante una conferenza al ministero dell’Economia al termine della missione del Fondo monetario internazionale.

Bisogna "dare più incentivi agli Stati per investire in crescita facendo in modo che le regole europee tengano sì in esame la spesa corrente anche in modo più severo, ma premino anche chi dirige risorse verso progetti che accrescano la competività e si traducano in crescita", ha aggiunto il Professore. Il premier ha sottolineato la necessità di trovare una soluzione riguardo i debiti della Pubblica amministrazione verso le imprese e l’esigenza di una approvazione veloce della riforma del mercato del lavoro.

"Sicuramente le elezioni in Francia e in Grecia hanno cambiato gli equilibri in modo che è ancora difficile determinare fino in fondo - ha proseguito il presidente del Consiglio - . Io comunque non ho mai usato in sei mesi la parola austerità. Il nostro obiettivo è la crescita e la crescita richiede per un Paese che era sull’orlo del precipizio il consolidamento dei conti pubblici".

Inoltre, ci ha tenuto a sottolineare il premier, "l’Italia ha dimostrato di saper fare le riforme da sola, con forze politiche che pur con orientamenti programmatici diversi hanno saputo dare priorità all’interesse nazionale". "Nel momento più grave della crisi a novembre - ha spiegato Monti - il governo italiano dell’epoca aveva chiesto all’Fmi, insieme all’Unione europea, di osservare una sorveglianza straordinaria e rafforzata sull’Italia, perchè le raccomandazioni del Fondo potessero stimolare Italia a fare le riforme indispensabili e urgenti".

Monti ha anche espresso la "speranza che alle prossime elezioni del 2013 il Paese arrivi ben instradato sulle riforme e sulla governance in modo da togliere le incertezze per il futuro".