Parigi, 24 maggio 2012 - Appena tre europei su cinque prevedono di andare in vacanza questa estate a causa della crisi. Si tratta del livello di intenzioni più basso registrato dal 2005, con un calo particolarmente marcato tra gli europei del sud, soprattutto tra gli italiani, stando al barometro Ipsos-Europ Assistance diffuso oggi.

Solo il 58% degli europei interpellati (francesi, tedeschi, britannici, italiani, spagnoli, belgi e austriaci) pensano di partire per le vacanze tra l’inizio di giugno e la fine di settembre, pari cioè a 8 punti in meno rispetto al 2011.
L’indagine è stata condotta tra il 13 febbraio e il 26 marzo su un campione di 3.523 europei.

“Si registra una vera rottura. Le intenzioni sulle partenze avevano sempre oscillato tra il 60% e il 66%, ma quest’anno la cifra è spinta in basso da italiani, spagnoli e inglesi, che pagano gli effetti della crisi”, ha commentato alla France presse il Direttore generale di Europ Assistance, Martin Vial.

Il crollo è particolarmente forte “nei paesi in cui la situazione economica e sociale è più incerta”, Europa del Sud in testa. Il calo più evidente, fra i sette paesi presi in esame, riguarda gli italiani, storicamente i più propensi a partire in vacanza, ma le cui intenzioni passano dal 78% del 2011 al 63% di quest’anno, con una perdita di 15 punti. “Non ci sono precedenti simili”, ha sottolineato Vial.

In Spagna è stato registrato un calo di 14 punti, al 51%, nel Regno Unito di 10 punti, al 51%, in Germania e Austria di 5 punti, al 55% e al 59%, e in Belgio di due punti, al 59%. Solo i francesi sono in controtendenza: il 70% prevede di andare in vacanza, pari a due punti più del 2011.
E quattro europei su cinque resteranno in Europa, con la Francia indicata come la principale destinazione di viaggio, davanti a Italia e Spagna.