Milano, 12 giugno 2012 - Italia nel mirino. E la sortita del ministro delle Finanze austriaco Maria Fekter, che ha paventato la possibilità che l’Italia possa richiedere aiuti, non è piaciuta al premier Mario Monti. "Siccome considero del tutto inappropriato che un ministro delle Finanze di uno Stato membro dell’Unione commenti, e commenti in questo modo - ha detto Monti - la situazione di un altro Stato membro, mi astengo dal commentare a mia volta le parole di suddetto ministro". Fitch esclude invece l’ipotesi che il nostro Paese debba ricorrere agli aiuti.

BORSE E SPREAD - Polemiche a parte, la giornata non è facile sul fronte dei mercati in una seduta dominata dal nervosismo. Rapida impennata a mteà pomeriggio verso quota 490 punti base dello spread tra BTp e Bund con il rendimento dei decennali italiani che sfiora il 6,3 per cento. Il differenziale tra i titoli benchmark di Italia e Germania è così tornato ai massimi dallo scorso gennaio, mentre i Bonos spagnoli fanno segnare i record assoluti: spread a 544 punti e rendimenti al 6,84 per cento dopo il taglio del rating da parte di Fitch per 18 istituti spagnoli. Piazza Affari sfiora il -2%, giù anche le altre borse europee. Poi lievi recuperi: Milano ha beneficiato delle rassicurazioni dell’Eurogruppo, secondo cui l’Italia non ha bisogno di un aiuto finanziario. Alla fine il Ftse Mib chiude a -0,7%.

ALLARME LAGARDE - Insomma, l’Euro è sotto pressione: per risollevarne le sorti, occorrono meno di tre mesi: è la previsione di Cristine Lagarde, direttrice generale del Fondo Monetario Internazionale.

E TIMORI DELLA BCE - Fra i principali rischi per la stabilità finanziaria c’è "il potenziale aggravarsi della crisi del debito per i titoli sovrani dell’area euro". Lo scrive la Banca centrale europea nella sua Financial Stability Review.

IL PREMIER SFERZA L'UE - "L’Unione europea dimostra, sia pure non sempre con la velocità che vorremmo la caratterizzasse, una buona capacità di attrezzarsi per gestire le crisi ma occorre anche che rafforzi il suo impegno nelle politiche per la crescita", dice Mario Monti al termine del colloquio a Palazzo Chigi con il premier sloveno, Jansa. Il presidente del Consiglio sottolinea che le miure per la crescita, "nella visione comune di tanti stati membri non deve essere a scapito della disciplina bilancio pubblico che, d’altra parte, non può sostenersi nel lungo peroodo se non accompagnata da una crescita adeguata". Dunque Monti torna a chiedere "di rafforzare la governance economica dell’Unione europea, che sappia generare strumenti per la crescita non antitetici ma anzi coerenti con la discplina di bilancio".

LA POLEMICA DI PASSERA - Critiche alla Ue sono venute dal ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, secondo cui l’Europa "che ha dimostrato di non sapersi prendere per mano", deve "far indignare". L’Unione ha aggiunto, "ha aspettato spesso l’ultimo momento per reagire". "Non possiamo permetterci da farci mettere in crisi dal 5%-10% del Pil dell’Europa. Insieme - ha concluso - siamo la forza economica e sociale piu’ forte del mondo, separati possiamo andare in crisi".

GRILLI - "La situazione a novembre-dicembre era molto grave e le vicende delle ultime settimane dimostrano che rimane difficile, difficilissima in Europa e, quindi, anche in Italia", dice il vice ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, all’inaugurazione dell’Anno accademico del seminario di formazione permanente della Corte dei Conti. Grilli ha ricordato che a dicembre c’era la consapevolezza di questa grave situazione e "la mia sensazione è che questa consapevolezza si è persa un po’ per strada, ma le vicende delle ultime settimane spero portino a tutti un messaggio importante".

NAPOLITANO "Ue, decisioni non solo da Francia e Germania"

EUROBOND, NUOVO STOP DELLA MERKEL - Introdurre gli eurobond equivarrebbe a "mettere il carro davanti ai buoi e ci porterebbe assolutamente nella direzione errata", dice la cancelliera tedesca Angela Merkel intervenendo a un congresso a Berlino dei cristiano-democratici.

LA GRECIA - Intanto, la Commissione europea non ha commentato le informazioni diffuse ieri dalla stampa internazionale sull’esistenza di un piano Ue sui nuovi controlli alle frontiere e la limitazione della circolazione dei capitali in caso di un’uscita della Grecia dall’Euro: "Non siamo al corrente di un piano simile - ha detto il portavoce Olivier Bailly - e non commentiamo notizie basata su fonti anonime". Il portavoce ha tenuto a ribadire l’auspicio del presidente Barroso che la Grecia resti nell’eurozona, al fine di evitare possibili scenari speculativi.

NY TIMES: "DOPO LA SPAGNA, TOCCA ALLL'ITALIA" - La "preoccupazione per l’Italia rimpiazza velocemente il sollievo per la Spagna" titola oggi il New York Times parlando della crisi nell’eurozona. "Aumenta la preoccupazione - prosegue il giornale - che l’Italia possa essere la prossima vittima dell’infezione finanziaria europea". Una situazione, questa, che spinge "gli investitori, in ansia, a vendere azioni e bond italiani e affossa l’euforia dopo l’accordo del fine settimana per la Spagna". Citando i dubbi "espressi privatamente" da funzionari governativi italiani e ricordando che la borsa italiana "ha avuto la peggior performance ieri in Europa", il New York Times conclude: "La principale paura è che l’Italia non riesca a uscire dalla recessione abbastanza rapidamente da poter magare il suo gigantesco debito pubblico. Altre preoccupazioni riguardano il fatto che l’Italia, la terza economia dell’eurozona dopo Germania e Francia, debba farsi carico di un’ampia porzione del piano di salvataggio anche se deve far fronte con una grave crisi economica".