Roma, 19 giugno 2012 -  Se non sono 390 mila, di sicuro gli esodati non scendono sotto i 370 mila. Lo rileva un'indagine della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro che mette ordine nei diversi numeri circolati in questi giorni. "Se e' vero - sottolinea Rosario De Luca, presidente della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro - che 65 mila lavoratori sono stati salvaguardati dal decreto, ne restano almeno altri trecentomila che in virtu' della normativa vigente si ritroveranno presto 'esodati' in attesa della pensione senza aspettare le nuove regole previste dal Dicastero guidato da Elsa Fornero". 

 Nel 2011 sono stati infatti oltre un milione e mezzo i lavoratori destinatari dei trattamenti di Cassa integrazione e mobilita'. Per individuare il numero degli interessati dal problema si deve applicare il tasso di uscita incentivata dal lavoro (ovvero l'anticipo del raggiungimento dei requisiti per la pensione) che nel settore industria raggiunge la percentuale del 14% di coloro che hanno beneficiato degli ammortizzatori sociali. A questi vanno aggiunti i lavoratori, nati dopo il 1946, autorizzati alla prosecuzione volontaria e con un ultimo versamento contributivo versato in data antecedente il 6 dicembre 2011 (circa 133 mila soggetti). Tirando le somme, appunto, sono in tutto circa 370 mila gli esodati sui quali e' necessario intervenire. "Una situazione - commenta De Luca - che non lascia margini interpretativi ma che impone interventi immediati del Governo".