Milano, 2 luglio 2012 - Il 95% delle donne dirigenti ritiene che la maternità e l’educazione dei figli abbia fornito loro abilità uniche che possono essere trasferite nella professione. è quanto emerge da un sondaggio condotto su un panel di donne manager a livello internazionale da Korn/Ferry, società specializzata nell’Executive Search e nel Talent management, attraverso il Korn/Ferry Institute.

Secondo la ricerca, le competenze piu’ importanti che la maternità fa maturare, e che possono essere trasferibili a livello professionale, sono la capacità di motivare e ispirare gli altri, una maggiore elasticità e un livello piu’ ampio di fiducia.
Lo studio ha inoltre messo in evidenza il grande impatto che ha la tecnologia sull’equilibrio vita/lavoro per chi è genitore. Quasi l’80% delle donne che lavorano ritiene che la tecnologia abbia reso molto piu’ facile conciliare professione e famiglia, grazie al fatto di poter di essere collegate al posto di lavoro in qualsiasi momento e ovunque si trovino.

“I risultati dimostrano che l’essere genitori offre un’importante formazione in psicologia, nella gestione del tempo e in diplomazia, abilità che possono facilmente essere applicate al business”, commenta Barbara Valaperti, Senior Consultant di Korn/Ferry, impegnata nel progetto paneuropeo della società per l’individuazione di candidate manager per il ruolo di membri indipendenti nei Consigli di amministrazione.

Di contro circa il 45% delle donne dirigenti d’azienda è convinta che avere figli abbia ostacolato “abbastanza” le prospettive di crescita della loro carriera. Un altro 8% ritiene che la maternità abbia in “grande misura” limitato la loro carriera. Sempre secondo il sondaggio e come ulteriore prova della sfida, il 29% delle donne intervistate ha rinviato (19%) o ha deciso di non avere figli (10%) per le loro carriere.

Un dato comunque è certo: le donne, a livello mondiale, continuano a detenere meno del 15% delle posizioni dirigenziali presso le organizzazioni aziendali ed esiste ancora un divario salariale a tutti i livelli di leadership, anche tra le posizioni piu’ alte. A parità di incarichi, le donne guadagnano il 25% in meno rispetto ai colleghi maschi che ricoprono le stesse posizioni”, conclude Barbara Valaperti.