Roma, 6 luglio 2012 - La crisi economica mondiale negli ultimi mesi è diventata più preoccupante e lo scenario dell'economia mondiale "sta peggiorando". Lo ha detto il numero uno del Fmi, Christine Lagarde, da Tokyo, la quale precisa che le prossime stime dell’istituto, che verranno presentate il 16 luglio, saranno ribassate rispetto a quelle rilasciate tre mesi fa. Per Lagarde la crisi non riguarda solo l’Europa e gli Usa ma anche i mercati emergenti.

LE PAROLE - Le prossime previsioni del Fmi, dice la Lagarde, "saranno volte al ribasso e certamente più basse delle stime pubblicate tre mesi fa". La Lagarde aggiunge che lo scenario è diventato "più preoccupante" e "spiacevole". Nell’aprile scorso il Fmi aveva previsto una crescita dell’economia mondiale del 3,2% nel 2012 e un’accelerazione al 4,1% nel 2013, in rialzo rispetto al +3,3% e al +4% di gennaio.

L'EUROZONA - Lagarde ha espresso la propria approvazione per i passi avanti realizzati dai paesi europei nel corso del vertice della scorsa settimana a Bruxelles, ma ha avvertito che bisognerà fare di più per risolvere la crisi del debito. "La settimana scorsa, i leader europei si sono messi d’accordo su importanti passi avanti nella buona direzione", ha sottolineato Lagarde nel corso di un discorso a Tokyo, ma "bisogna fare di più".

ATENE CHIDE TEMPO - La Grecia chiede ai suoi creditori internazionali due anni in più per risanare i conti pubblici: lo ha detto il premier Antonis Samaras.

IL MONITO DI SCHAEUBLE - "Se l’Unione monetaria si spaccasse, ci sarebbe da temere con grandi probabilità una catastrofe economica per la Germania, per l’Europa e per l’intera economia mondiale": lo ha dichiarato all’emittente berlinese Rbb (Rundfunk Berlin-Brandeburg) il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, aggiungendo che "è nostro compito evitarlo". Schaeuble ha così replicato a una petizione di 160 economisti tedeschi, che hanno criticato le ultime decisione prese in Europa per salvare le banche. "Ognuno di questi esperti dovrebbe chiedersi - ha detto a Rbb-Inforadio l’esponente cristiano-democratico - se sia responsabile creare una simile confusione nella opinione pubblica con il concetto 'debiti delle banche'".

LA 'MINACCIA' DELLA FINLANDIA - Helsinki preferisce prepararsi all’uscita dall’euro piuttosto che pagare i debiti degli altri paesi dell’euro: lo ha detto il ministro finlandese delle finanze Jutta Urpilainen al quotidiano Kauppalehti. "La Finlandia non resterà attaccata all’euro ad ogni costo, noi siamo pronti a tutti gli scenari, anche all’abbandono della moneta unica", ha dichiarato. "La responsabilità collettiva dei debiti e i rischi degli altri paesi non è quello al quale dobbiamo prepararci", ha ammonito il ministro.

IN BORSA ALTRA GIORNATA DIFFICILE - Chiusura in ribasso per le borse europee con Madrid maglia nera. A Londra l’Ftse 100 cede lo 0,53% a 5.662,63 punti, a Parigi il Cac 40 arretra dell’1,88% a 3.168,79 punti, a Francoforte il Dax 30 perde l’1,92% a 6.410,11 punti. Giù Milano che scivola del 2,53%. Affonda Madrid del 3,1%, male Lisbona -2,54% mentre tiene Atene -0,08%. Giù anche Wall Street sui dati riguardanti l’occupazione.

TITOLI DI STATO - Seduta negativa per lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale tra Italia e Germania sulla scadenza decennale chiude a 470 punti base, sui massimi della giornata, contro i 458 punti dell’apertura. Il rendimento del BTp decennale si attesta nel finale al 6,02%, in linea con i livelli segnati in avvio. I Bonos spagnoli pagano un differenziale con i Bund di circa 562 punti base.