Parigi, 12 luglio 2012 - La crisi dell'auto non si fa sentire solo in Italia: Peugeot Citroen (Psa), il primo costruttore automobilistico francese, ha annunciato il taglio di 8.000 posti di lavoro in Francia e la chiusura nel 2014 dello storico stabilimento di Aulnay-sous-bois, alle porte di Parigi, dove lavorano 3.000 persone e dove attualmente viene prodotta la C3.

L’annuncio di Psa ha anche anticipato di aver registrato una perdita netta nel primo semestre dell’attuale esercizio aggiungendo di prevedere che nel 2012 il mercato europeo dell’auto - sul quale l’azienda è fortemente sbilanciata - perderà l’8% e addirittura il 10% per i propri veicoli.

Il gruppo Psa, malgrado una serie di economie messe in atto fin dal 2009 (taglio dei dipendenti, congelamento di nuovi progetti e vendita di attività) naviga ancora in cattive acque a causa del forte dalo delle vendite di auto in Europa, il suo principale mercato.

HOLLANDE - Il presidente francese Francois Hollande ha espresso "viva preoccupazione" per il piano di tagli. Secondo quanto riferito dall’Eliseo, il capo dello Stato ha chiesto al premier Jean-Marc Ayrault e al ministro del Rilancio produttivo, Arnaud Montebourg, "di fare il possibile per limitare le conseguenze sociali di questo piano".

IL PREMIER: CHOC  - Il primo ministro francese, Jean-Marc Ayrault, ha definito uno "choc" la decisione. In una nota Ayrault ha affermato che il governo verificherà che la casa automobilistica aiuti i dipendenti che resteranno disoccupati a reinserirsi nel mercato del lavoro e ha promesso che un piano di sostegno per il settore delle quattro ruote verrà varato entro il 25 luglio. L’ad del gruppo, Philippe Varin, ha intanto escluso un ricorso ad aiuti pubblici.

IL MINISTRO FURIOSO - "In questi termini non accettiamo il piano" di tagli di 8.000 posti di lavoro annunciato dal gruppo PSA Peugeot-Citroen: lo ha detto il ministro per il rilancio produttivo, Arnaud Montebourg, commentando a Parigi l’annuncio del grande gruppo automobilistico della Francia.