Bruxelles, 29 luglio 2012 -  L'Ue attui al piu' presto le decisioni prese per rilanciare crescita e occupazione e per rafforzare l'Unione economica e monetaria o l'euro e' davvero a rischio. Il presidente cipriota Dmitri Christofias, da poco meno di un mese presidente di turno dei 27, condivide l'appello e l'allarme di quei Paesi, Italia e Spagna in testa, che insistono per l'attuazione rapida degli impegni assunti al vertice di fine giugno a Bruxelles. E si pone come "mediatore onesto" tra i falchi del rigore del Nord e i Paesi del sud in difficolta'.

"Hanno ragione quelli che dicono che bisogna fare in fretta altrimenti l'Europa è in pericolo - dice in un'intervista all'Adnkronos da Londra, dove, nella sua veste di presidente Ue, ha assistito alla cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi - Non ci stiamo muovendo abbastanza velocemente per affrontare una situazione che e' eccezionale". Al summit sono state prese delle decisioni, come quella del meccanismo antispread che dovrebbe mettere al riparo Italia e Spagna dalle turbolenze sui mercati dei titoli sovrani, "ma questo e' solo un inizio", osserva Christofias, come un inizio "e' stata la discussione sugli eurobond, per i quali ci vuole tempo, anche se alcuni Paesi questo tempo non ce l'hanno".

"E' ora dunque di cambiare filosofia - incalza - qualcosa si e' gia' visto nei vertici degli ultimi mesi, con la maggiore attenzione data alla crescita ed all'occupazione". Ma questo non puo' bastare. Se da una parte si e' finalmente capito che l'austerita', per quanto necessaria, deve essere accompagnata da "misure per fare respirare l'economia e non per strangolarla", dall'altro dobbiamo ancora vedere un vero ritorno ai valori della solidarieta' sui quali dovrebbe basarsi l'Ue.

JUNCKER: BERLINO TRATTA L'EUROZONA COME UNA FILIALE - Con una critica durissima, il presidente dell’Eurogruppo Juncker accusa Berlino di piegare gli interessi dell’Ue a ragioni di politica interna: ‘’Perché si permette il lusso di fare continuamente politica interna su questioni che riguardano l’Europa? Perché tratta l’eurozona come una sua filiale?’’, ha detto alla Sueddeutsche Zeitung.

Per il primo ministro lussemburghese occorre inoltre guardarsi dal populismo nella discussione sulla permanenza di Atene nell’euro. ‘’Non si dovrebbe discutere l’ipotesi dell’esclusione della Grecia dall’eurozona solo per sostenere un argomento di politica interna da quattro soldi’’, ha poi detto Juncker, attaccando ancora la Germania, nell’intervista che pubblicherà domani il quotidiano di Monaco. "Se tutti e 17 i governi (della moneta unica) facessero lo stesso, cosa rimarrebbe di quello che ci accomuna?’’, si e’ chiesto infine polemicamente il presidente dell’Eurogruppo.

Per il primo ministro lussemburghese, Jean-Claude Juncker, il posto di capo dell’eurogruppo, che attualmente presiede, deve essere occupato a tempo pieno da una personalità del calibro del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble.  L’esperienza mostra, ha detto alla Sueddeutsche Zeitung, ‘’che abbiamo bisogno di un ministro delle Finanze europeo. Deve essere una personalita’ eminente, in grado di bloccare i piani di bilancio’’ dei Paesi membri se necessario. Schaeuble ha tutte le caratteristiche che richiede l’incarico, ha aggiunto Juncker, ma deve passare per un ‘’processo di legittimazione popolare’’. Per il lussemburghese, non tutti i ministri delle Finanze coinvolti saranno d’accordo ad affidare l’incarico a una personalità che se ne possa occupare a tempo pieno, ‘’perché pretendono che il capo dell’eurogruppo sia radicato nella politica nazionale’’.