Roma, 7 agosto 2012 - Via libera finale della Camera al decreto spending review, che diventa così legge. L’Aula di Montecitorio, dopo aver detto sì alla fiducia, ha dato l’ok definitivo al provvedimento, che passa con lo stesso testo approvato dal Senato. Il decreto ha ricevuto 371 sì, 86 no e 22 astensioni. Presenti in 479, i votanti sono stati 457.

IDV ATTACCA -  “Questo decreto è la summa della incostituzionalità” ha detto il vicepresidente dei deputati dell`Italia dei Valori, Antonio Borghesi. “Ha contenuti eterogenei e frammentari - prosegue Borghesi - Presenta un`aberrazione costituzionale poichè si è inserito un intero decreto legge dentro un altro decreto legge. In più si è aggiunta la fiducia che, come dice il presidente della Repubblica, quando fosse posta su decreti legge, realizza un`ulteriore pesante compressione del ruolo del Parlamento. Questa fiducia era del tutto inutile”.

“Ora - dice ancora Borghesi - non resta che appellarsi al presidente della Repubblica, affinché egli riporti tutto al rispetto degli articoli 76 e 77 della Costituzione, qui palesemente violati. Se egli non ritenesse di dare seguito alle sue stesse parole, pronunciate più di una volta in diversi messaggi alle Camere, pur ossequiando il ruolo che egli ricopre, non potrei che rivolgere con pieno diritto le mie severe critiche alla persona che quel ruolo ricopre. E nessuno si sogni di darci per questo degli eversivi o degli antiistituzionali. Anzi ci onoriamo di essere noi i guardiani di una Costituzione violata da chi primo dovrebbe osservarla e farla osservare”.