Torino, 29 settembre 2012 - Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi all'attacco del Fisco con una richiesta pressante al governo: la pressione fiscale deve diminuire.''Dateci minor carico fiscale, stiamo morendo di fisco. Siamo disponibili a rinunciare a tutti gli incentivi in cambio di una riduzione della pressione fiscale a carico di imprese e famiglie''.

E' la richiesta del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che concorda con la proposta della Lega di eliminare i sussidi alle imprese decotte. Lancia il sasso, Squinzi, al Lingotto dove la Lega sta tenendo gli Stati generali. E a proposito delle dodici proposte che costituiscono il manifesto di Bobo Maroni, il numero uno degli industriali ha detto di condividerne la "maggioranza", concordando In modo particolare sui punti in cui si chiede un alleggerimento della burocrazia, investimenti sulle infrastrutture e sul futuro dei giovani, riduzione dei costi della politica

Poi si scaglia contro l'Irap:"Un'imposta malvagia e maledetta che colpisce quelli che mettono il cervello nel loro lavoro". A proposito delle proposte avanzate dalla Lega Squinzi si è detto "non d'accordo sui contratti territoriali, ritengo il contratto nazionale sia ancora importante". Ma ha detto di "condividere in pieno il punto tre" del manifesto presentato da Roberto Maroni, ovvero "no all'accanimento terapeutico sulle imprese decotte".

Inevitabile anche un riferimento all'attuale situazione politica italiana. Il numero uno di viale dell'Astronomia sottolinea: "Nella prossima legislatura non possiamo andare avanti in questo modo, abbiamo bisogno di politica, di politica vera". Occorre "creare le condizioni perche' le imprese possano andare avanti e produrre ricchezza". E sull'ipotesi di un Monti bis, Squinzi è chiaro: "Non farei un discorso di Monti bis: mi auguro da italiano e da imprenditore che un Paese di 60 milioni di persone, la settima-ottava economia del mondo, sia capace di esprimere con un voto popolare un governo capace di governare. Poi non faccio questioni di nomi, se Monti si presenta e raccoglie la maggioranza per me va benissimo".

Arrivando al Lingotto, Squinzi si era concesso una battuta sulla Fiat: "Si vede che hanno smesso di investire". La risposta era a chi gli faceva notare qualche macchia di muffa su alcuni muri del Lingotto. E a chi domandava se solo in immobili o anche nell'auto, Squinzi non rispondeva limitandosi ad allargare le braccia.

PASSERA - Le parole di Squinzi non lasciano indifferente il ministro per lo Sviluppo, Corrado Passera: “E’ un discorso molto intelligente - commenta il ministro -, noi abbiamo già cominciato questo lavoro con Confindustria: abbiamo esaminato uno per uno gli incentivi e cercato di vedere se c’eè un modo migliore per rendere il sistema più competitivo”.

Ai giornalisti che chiedono se si lavorerà all’agenda Giavazzi, Passera risponde: “Quello è uno dei modi, si sta lavorando. Se Confindustria ha altre idee lavoriamoci insieme”.

DISCOCCUPAZIONE - Mentre Squinzi parlava a Torino, un lancio d'agenzia sui dati Istat. Secondo l'Istituto di ricerca la crisi ha provocato un aumento della disoccupazione giovanile del 25,3% in quattro anni.

Redazione online