Roma, 25 ottobre 2012  - Il Codacons lancia un ennesimo campanello d'allarme sulla crisi che taglia le tasche degli italiani. "Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, a settembre frenano le retribuzioni contrattuali orarie, salendo dell’1,4% su base annua dal +1,6% di agosto. Si allarga così il divario con l’inflazione che nello stesso mese è risultata pari al 3,2%".

E continua l'associazione di consumatori: "Questa differenza, pari all’1,8%, significa, tradotto in cifre, che una famiglia di 3 persone ha avuto una perdita del potere d’acquisto equivalente a 629 euro. Questa tassa invisibile sale ovviamente per le famiglie più numerose. Per una famiglia di 4 persone è una stangata pari a 693 euro".

Per l’associazione di consumatori "i consumi stanno crollando proprio perchè l’unica cosa che non viene più adeguata all’inflazione sono le retribuzioni. Tutto il resto, invece, a cominciare dalle tariffe pubbliche, salgono ogni anno e spesso, più dell’inflazione. Ad esempio, per acqua, rifiuti, luce, gas e trasporti pubblici è in arrivo una stangata pari a 234 euro su base annua: 23 per i rifiuti, 16 per l’acqua, 60 per l’elettricità, 123 per il gas e 12 per il trasporto pubblico locale. Si tratta di spese obbligate che incideranno pesantemente anche sulle famiglie già in difficoltà".

"Per questo, se il Governo si ostina a bloccare la rivalutazione delle pensioni e delle retribuzioni dei dipendenti pubblici dovrebbe congelare anche tutti gli altri aumenti, dalle multe per le violazioni al codice della strada alle tariffe degli enti locali, dal canone Rai ai pedaggi autostradalì’, conclude il Codacons.