Roma, 31 ottobre 2012 - Una decisione che provocherà discussioni. La Fiat mettera' in mobilita' nella fabbrica di Pomigliano 19 lavoratori per poter rispettare l'ordinanza della Corte d'Appello di Roma che obbliga ad assumere i 19 dipendenti di Fiat Group Automobiles iscritti alla Fiom che hanno presentato ricorso per presunta discriminazione. Lo rende noto l'azienda in un comunicato.

Fabbrica Italia Pomigliano (Fip), societa' che fa capo a Fiat, "non puo' esimersi dall'eseguire quanto disposto dall'ordinanza (della Corte d'appello di Roma che la obbliga ad assumere 19 dipendenti di Fiat Group Automobiles iscritti alla Fiom ndr) e, non essendoci spazi per l'inserimento di ulteriori lavoratori, e' costretta a predisporre nel rispetto dei tempi tecnici gli strumenti necessari per provvedere alla riduzione di altrettanti lavoratori operanti in azienda".  Cosi' la nota di Fiat, che precisa che "a tal fine oggi e' stata avviata una procedura di mobilita' per riduzione di personale di 19 unita' ai sensi della Legge 223/91".

L'azienda afferma "di avere da tempo sottolineato che la sua attuale struttura e' sovradimensionata rispetto alla domanda del mercato italiano ed europeo da mesi in forte flessione e che, di conseguenza, ha gia' dovuto fare ricorso alla cassa integrazione per un totale di venti giorni. Altri dieci sono programmati per fine novembre".

Peraltro la societa' "e' consapevole della situazione di forte disagio che si e' determinata all'interno dello stabilimento, sfociata in una raccolta di firme con la quale moltissimi lavoratori hanno manifestato la propria comprensibile preoccupazione.  L'impegno dell'azienda e' quello di individuare la soluzione che consenta di eseguire l'ordinanza creando il minor disagio possibile a tutti quei dipendenti che hanno condiviso il progetto e, con grande entusiasmo e spirito di collaborazione, sono stati protagonisti del lancio della Nuova Panda". 

I SINDACATI - "E' proprio una vergogna, Marchionne non perde occasione per cercare di dividere i lavoratori. Adesso dichiara anche guerra alla magistratura per far pesare sui giudici la situazione che si sta creando''. E' incredulo Mario Di Costanzo, iscritto Fiom che dovrebbe essere assunto entro il 28 novembre.

"Un ricatto inaccettabile, una strategia vergognosa che ha il solo scopo di mettere i lavoratori gli uni contro gli altri". Così il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada, in merito alla decisione della Fiat di mettere in mobilità nella fabbrica di Pomigliano 19 lavoratori. "A quale Fiat bisogna credere? - prosegue - A quella che ieri annunciava che non intende chiudere alcuno stabilimento o a quella che con la decisione di oggi avvia una irresponsabile campagna di licenziamenti? Se è davvero quest'ultima la risposta è assolutamente inaccettabile".

"Nel rivendicare il diritto inappellabile dei lavoratori di potersi scegliere liberamente il sindacato, e a non essere discriminati per questo, non abbiamo mai chiesto né mai pensato che altri lavoratori dovessero essere subire tale ricatto. E' solo e soltanto la vergognosa decisione - conclude Lattuada - di un'azienda che per coprire le lacune del suo piano non trova di meglio che mettere lavoratori contro lavoratori".

IL PD - Pier Luigi Bersani ha definito "inaccettabile" la decisione di Fiat. "Sono molto colpito dal fatto che si pensi di risolvere i problemi così: così, i problemi si aggravano, bisogna che la Fiat ragioni diversamente", ha affermato il segretario del Pd, al termine di un comizio a Pavia. "Iniziative del genere sono inaccettabili".