Roma, 10 novembre 2012 - Calo delle tasse dal 2013, con un anno di anticipo, grazie ai proventi della lotta all'evazione. E' quanto prevedere un emendamento dei relatori alla legge di stabilità. Con il Def del 2013 si individuerà il gettito della lotta all'evasione del 2012 che finanziarà il "fondo per la riduzione strutturale della pressione fiscale" di famiglie e imprese. E la flessione dello "spread" potrà anche trasformarsi in meno fisco per gli italiani. Anche i risparmi della spesa per interessi che lo Stato paga su Bot, Btp e Cct - è scritto in un emendamento dei relatori - serviranno a finanziare il nuovo fondo per la riduzione delle tasse che scatterà nel 2013.

IRAP - Il governo valuta la possibilità di strutturare un intervento di riduzione dell'Irap dal 2014 in poi. Lo ha annunciato il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, a margine del Forum dei giovani imprenditori di Confcommercio. "Se parliamo della legge di Stabilità - ha detto - una delle possibilità è anche vedere se possiamo già strutturare interventi di riduzione dell'Irap dal 2014 in poi".

IVA - "Per un ulteriore taglio dell'Iva la coperta è corta, e visto che non si riesce a fare tutto nelle dimensioni che vorremmo bisogna distribuire le risorse. Prendo atto delle priorità della Confcommercio, ma ci sono altre esigenze", ha detto ancora Grilli. "Nella nostra proposta che è ora in discussione c’è più di una dimensione entro cui ridurre le tasse: la prima è la riduzione dell’Iva, ma ci sono anche l'aumento della produttività e l'aumento delle famiglie in condizioni eocnomiche meno fortunate", ha spiegato il ministro dell’Economia.

IL PAREGGIO DI BILANCIO - E’ necessario il pareggio di bilancio "senza se e senza ma", sottolinea poi Grilli. L'unico modo perché l'Italia sia "affidabile" è "avere le finanze pubbliche in ordine e ciò vuol dire, per un paese con un debito pubblico come il nostro, un pareggio di bilancio senza se e senza ma. Questo è un obiettivo imprescindibile: bisogna mettere il bilancio in pareggio non per un anno ma per sempre. E’ un requisito costituzionale".

CRISI - Il ministro dell'Economia sostiene poi che il peggio della crisi non è ancora passato ma l'Italia è sulla giusta strada. "Mi piacerebbe dire che il peggio è passato, che abbiamo risolto la crisi ma purtroppo non ve lo posso dire. Ma siamo sulla strada giusta: lo vedo, lo sento e ci viene riconosciuto ovunque noi andiamo".

LE BANCHE - "E’ fondamentale - ha detto ancora Grilli - che le banche non soffrano perché sono il luogo in cui sono custoditi i risparmi del mondo. Se una banca, anche la più piccola, ha problemi seri, questo ha una ricaduta sul mondo ed è dunque fondamentale preservare la solidità del sistema bancario". "Aver preservato le banche in Italia in stato di salute buono è un elemento di forza del nostro sistema", ha sottolineato il ministro. Grilli ha poi aggiunto: "Non abbiamo problemi di finanziamento del debito pubblico, quello che preoccupa è il finanziamento delle aziende". E allora "se c’è qualche disfunzione deve essere corretta" ma "è difficile che l’Italia da sola possa risolvere questo problema. La mossa della Bce è di grande significato".

ESODATI, NODO SCIOLTO - Intanto i relatori al ddl stabilità hanno presentato l’emendamento sugli esodati in commissione Bilancio alla Camera. Lo afferma il relatore Pier Paolo Baretta (Pd), sottolineando che "con l’emendamento che abbiamo depositato stasera il nodo degli esodati viene risolto non solo con i 100 milioni già previsti ma anche con i risparmi che si potranno ricavare dai 9 miliardi già stanziati per la platea dei primi 120mila salvaguardati". "Finalmente - aggiunge Baretta - viene così offerta una copertura ampia e risolutiva per l’arco di tempo di competenza della legge di stabilità al delicato problema degli esodati. Noi relatori ci siamo assunti la responsabilità di chiudere una fase di discussione e di avviare finalmente la fase legislativa. Mi auguro naturalmente - conclude il deputato del Pd - che la Camera e il governo condividano il testo”.