Roma, 20 novembre 2012 - Meno di mille euro al mese. E' questa la cifra che percepisce oltre la metà dei pensionati italiani. Lo rivela il bilancio sociale Inps che specifica anche il numero di persone in queste condizioni: 7,2 milioni.

In particolare, 17% dei pensionati può contare su un reddito sotto 500 euro, il 35% tra 500 e 1000 euro. Il 24% ha assegni tra 1000 e 1500 euro, il 2,9% oltre i 3000. Le pensioni sotto 1000 euro sono il 77%.

IL BILANCIO INPS

MENO CASSA, PIU' MOBILITA' - Meno cassa integrazione, più disoccupazione e ricorso alla mobilità. La crisi non allenta la sua morsa e gli effetti sul lavoro continuano a farsi sentire: nel 2011 è diminuito il ricorso alla Cig che ha coinvolto in tutto più di 1.400.000 lavoratori, mentre la mobilità ne ha interessati oltre 236.000, la disoccupazione nel suo complesso (agricola, non agricola e a requisiti ridotti) più di 2 milioni. In totale quasi 4 milioni di lavoratori hanno percepito un ammortizzatore nel 2011.

Se si tiene conto che i lavoratori dipendenti iscritti all`Inps, nel 2011, sono stati quasi 13 milioni ne deriva che quasi un terzo dei lavoratori sono stati interessati nello stesso anno da qualche forma di ammortizzatore sociale. La Cassa integrazione guadagni nel suo insieme registra una riduzione delle ore autorizzate (-18,7%). Per quanto riguarda i sussidi di disoccupazione, sono stati oltre 494 mila i beneficiari come media annua nel 2011, dato che “ovviamente sottostima i beneficiari effettivi poiché le “persone” che hanno beneficiato dell`indennità anche per un solo giorno sono un multiplo dei beneficiari medi. Anche la mobilità ha toccato livelli altissimi con circa 150 mila beneficiari medi annui”.

POTERE D'ACQUISTO -  Nel 2011 continua a calare, per il terzo anno consecutivo, il potere d`acquisto delle famiglie: nel periodo 2008-2011 si è ridotto di 38,6 miliardi circa in termini reali. Complessivamente dal 2008 ad oggi la riduzione è stata del 3,8%che sale al 5,2% rispetto al 2007. I redditi delle famiglie, nel 2011, sono calati dello 0,9% in termini reali.

I redditi primari delle famiglie “evidenziano una forte caduta nel 2009, attutita dal reddito disponibile determinatosi a seguito dell`operare delle prestazioni sociali. Il leggero incremento dei redditi primari negli anni successivi non riesce a recuperare la flessione del 2009”, spiega l’Istituto. In ogni caso in termini reali (al netto dell`inflazione) il potere d`acquisto delle famiglie dal 2008 in poi si riduce. Tuttavia l’incremento delle prestazioni sociali Inps “ha consentito di recuperare il 20% della caduta del reddito primario delle famiglie”.

VECCHIAIA E ANZIANITA' - Brusca frenata, nel 2011, per le nuove domande di pensioni di vecchiaia e anzianità, che raggiungono il minimo storico (quota 360.335) per effetto del blocco seguito all`introduzione della “finestra mobile”. Infatti, fino al 2010, “poteva accedere alla pensione anche una quota di lavoratori che maturavano i requisiti di età e contribuzione nello stesso anno della decorrenza”, spiega l’Inps.

Diversamente, dal primo gennaio 2011, nessun lavoratore ha più avuto la possibilità di accedere alla pensione nello stesso anno di raggiungimento dei requisiti selettivi, dal momento che la “finestra mobile” ha previsto un differimento della decorrenza di dodici mesi o diciotto mesi. Questa “diversità di contesto normativo ha determinato, nell`anno 2011, l`assenza di una quota consistente di aspiranti alla pensione, la conseguente contrazione dei trattamenti liquidati e, soprattutto, il minimo storico delle nuove domande di Vecchiaia e Anzianità”, conclude l’Inps.