Roma, 30 novembre 2013 - Disoccupazione a livelli record ad ottobre. Secondo i dati provvisori forniti dall’Istat, il tasso di disoccupazione, a ottobre, è schizzato all’11,1% dal 10,8% di settembre (all’11,8% se si considera il dato non destagionalizzato): si tratta del livello più alto registrato dal 2004, anno d’inizio delle serie storiche mensili. Se si considerano i dati trimestrali è il dato più alto dal primo trimestre del 1999.
 

ALLARME GIOVANI - Continua anche l'allarme sulla disoccupazione giovanile in Italia: a ottobre il tasso di disoccupazione degli under 25 è salito al 36,5%, dice l’Istat spiegando che si tratta del dato più alto dal gennaio 2004 (anno d’inizio delle serie storiche mensili) e del record negativo assoluto mai registrato dal quarto trimestre del 1992 (inizio delle serie storiche trimestrali).

ESERCITO I TRE MILIONI - Non si arresta l’emorragia di posti di lavoro in Italia. Ad ottobre l’esercito dei disoccupati ha raggiunto la soglia record di quasi 2,9 milioni di individui (2milioni 870mila).

PRECARI  - Ed è anche boom di precari: sono quasi tre milioni (2milioni 877mila) i lavoratori precari nel terzo trimestre del 2012: si tratta del livello più alto dal terzo trimestre del 2004. Part time ai massimi storici: i lavoratori part time hanno raggiunto la soglia record di 3 milioni 847mila unità: si tratta del livello più alto mai raggiunto. E’ infatti il dato più alto registrato dal terzo trimestre del 1993. Lo ha comunicato l’Istat spiegando che per oltre la metà dei lavoratori (58%), il part time è involontario.

CGIL - "Bisogna interrompere la spirale recessiva con un piano straordinario per l’occupazione giovanile", sostiene il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, commentando i dati sulla disoccupazione, specie quella giovanile. Numeri "che preoccupano perché confermano come l’area della disoccupazione strutturale stia crescendo a ritmi sostenuti. La dimostrazione lampante di come il governo dei tecnici non abbia lavorato sulla crescita mentre continuiamo a non avere uno straccio di politica industriale: le vertenze al Ministero dello Sviluppo economico rimangono tutte inesorabilmente irrisolte".