Roma, 7 dicembre 2012 - Chiusura negativa per Piazza Affari. Il Ftse Mib ha perso lo 0,86% e l’All Share lo 0,84%. I listini hanno aperto in territorio negativo già questa mattina dopo che la Bce ha rivisto al ribasso ieri le stime di crescita, poi gli indici hanno recuperato nel corso della giornata dopo i dati Usa sull’occupazione migliori del previsto.

I LISTINI EUROPEI - Le altre borse europee chiudono contrastate. In calo anche il Dax di Francoforte, giù dello 0,22% a 7.517,80 punti, e l'Ibex di Madrid, che arretra dello 0,79% a 7.848,5 punti. In lieve rialzo, invece, l'Ftse 100 di Londra, che cresce dello 0,22% a 5.914,40 punti, e il Cac 40 di Parigi, in progresso dello 0,11% a 3.605,61 punti.

TITOLI DI STATO - Lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti chiude a 323 punti, minimo di seduta, dopo essersi impennato fino a 336 punti a causa delle incertezze sulla tenuta del governo Monti. I livelli del differenziale restano comunque elevati rispetto all'inizio della settimana, quando era sceso sotto quota 300. Il rendimento è al 4,52%. Lo spread sui Bonos spagnoli arretra a 416 punti per un tasso del 5,45%.

L'AVVISO DI S&P - Standard & Poor’s potrebbe tagliare il rating dell’Italia se la recessione proseguirà nel secondo semestre del 2013. L’agenzia di classificazione percepisce inoltre un "rischio significativo" che il Pil del paese continui a contrarsi anche nella seconda metà dell’anno prossimo. In una nota, S&P afferma di "attendersi che l’economia italiana continui a contrarsi nel 2012 e nel 2013 prima di tornare a un debole tasso di crescita del Pil non superiore all’1%". Tra i motivi che pesano sullo stato di salute dell’economia l’agenzia cita la ristrettezza del credito, il consolidamento di bilancio e "l’incerta domanda esterna". Sul giudizio complessivo del rating influisce poi "l’incertezza se la prossima coalizione di Governo rimarrà impegnata sull’agenda di riforme strutturali avviata dall’attuale esecutivo".