Roma, 28 gennaio 2013 -  A gennaio l’indice del clima di fiducia dei consumatori diminuisce a 84,6 da 85,7 di dicembre. Lo rileva l’Istat spiegando che si tratta del livello più basso dall’inizio delle serie storiche iniziate nel gennaio del 1996. Ma a preoccupare è anche l'andamento dei salari, con la crescita più bassa dall'83.

SALARI - A dicembre l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie registra un aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell’1,7% rispetto a dicembre 2011. Lo comunica l’Istat. Nella media del 2012 la retribuzione oraria e’ cresciuta dell’1,5% rispetto all’anno precedente: si tratta della crescita media annua piu’ bassa dal 1983.

In pratica  la forbice tra l’aumento delle retribuzioni contrattuali orarie (+1,5%) e l’inflazione (+3,0%), su base annua, e’ stata di 1,5 punti percentuali: quindi la crescita dei prezzi e’ stata doppia rispetto a quella dei salari. Si tratta del divario maggiore, a sfavore delle retribuzioni, dal 1995.


FIDUCIA - Registrano flessioni sia la componente riferita al clima personale (da 90,7 a 89,3), sia, in misura più lieve, quella relativa al clima economico generale (da 72,9 a 72,7).
Diminuiscono - spiega l’Istat - l’indicatore del clima corrente (da 91,4 a 90,9) e quello riferito alla situazione futura (da 78,0 a 77,1).

Peggiorano lievemente sia i giudizi sia le aspettative sulla situazione economica dell’Italia (da -133 a -135 e da -60 a -61 i relativi saldi). Aumentano le attese sulla disoccupazione (da 104 a 106 il saldo).
Anche le opinioni e le attese sulla situazione economica della famiglia peggiorano (da -74 a -79 e da -33 a-38 i rispettivi saldi). Il saldo dei giudizi sul bilancio familiare diminuisce (da -29 a -33). I giudizi sulle opportunità attuali di risparmio sono in peggioramento (da 136 a 130), mentre le possibilità future risultano stabili (-92). I pareri sull’opportunità all’acquisto di beni durevoli migliorano (da -110 a -106 il saldo).
Il saldo dei giudizi sull’evoluzione recente dei prezzi al consumo è in peggioramento (da 54 a 60). Le valutazioni sull’evoluzione nei prossimi dodici mesi indicano un peggioramento della dinamica inflazionistica (da 13 a 22 il saldo).

A livello territoriale, il clima di fiducia aumenta lievemente nel Nord-ovest, mentre diminuisce nel Nord-est, al Centro e nel Mezzogiorno.

CONTRATTI - La quota dei dipendenti in attesa di rinnovo contrattuale alla fine di dicembre è del 28,4% nel totale dell’economia e del 6,8% nel settore privato. L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è, in media, di 36,7 mesi per l’insieme degli occupati e di 39,8 mesi per quelli del settore privato. A dicembre, tra i contratti monitorati dall’indagine, l’istituto statistico registra il recepimento degli accordi per gli impiegati dell’agricoltura, mentre non si registrano nuovi contratti scaduti. Alla fine 2012 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica corrispondono al 71,6% degli occupati dipendenti e al 68,1% del monte retributivo osservato.