Siena, 7 marzo 2013 - E' stata effettuata l’autopsia sul corpo di David Rossi, il responsabile della comunicazione della banca Monte dei Paschi di Siena che si è tolto la vita ieri sera, gettandosi da una finestra del suo ufficio.

Fonti vicine agli inquirenti hanno riferito che, nel pomeriggio, i pm di Siena hanno sentito il presidente di Banca Monte dei Paschi Alessandro Profumo. Profumo è stato chiamato dopo il sopralluogo effettuato dagli stessi pm nell’ufficio di Rossi. Sempre le stesse fonti riferiscono che, prima del suicidio, David Rossi avrebbe ricevuto una lunga telefonata sul cellulare. Subito dopo sono giunte numerose chiamate, tutte senza risposte, da parte della moglie.

Intanto gli inquirenti avrebbero sequestrato un cellulare ritrovato nell'ufficio di Rossi, alcuni file dal suo computer e anche del materiale cartaceo.

LA BANCA CHIEDE IL SILENZIO - "Di fronte alla tragedia che l’ha colpita, la Banca Monte dei Paschi di Siena chiede il silenzio come forma di rispetto nei confronti di David Rossi. In questo momento il pensiero più intenso è per la famiglia, così duramente colpita, e per tutti i colleghi che si stanno cosi’ fortemente impegnando per superare la fase più difficile della storia della Banca". E' quanto si legge in una nota dell’istituto. "In questo anno durante il quale abbiamo lavorato fianco a fianco - dichiarano il presidente Alessandro Profumo e l’amministratore delegato Fabrizio Viola - abbiamo avuto modo di apprezzare in David le qualità umane, la sensibilità, la professionalità, l’attaccamento alla Banca. Per questi motivi abbiamo confermato e rinnovato la nostra fiducia come Responsabile della Comunicazione, ruolo che ha svolto con assoluta capacità e dedizione, seppur in una fase particolarmente delicata. Questo evento, seppur nella sua tragicità, rinnova e rafforza l’intensità della nostra determinazione nel procedere nel percorso che abbiamo intrapreso".

L'A.D. VIOLA - "Abbiamo voluto ribadire con forza, il presidente ed io, che David aveva tutta la nostra fiducia", ha spiegato l'amministratore delegato dell'istituto di credito Fabrizio Viola. "Una fiducia - ha proseguito - basata su solide fondamenta costituite da una grande professionalità, grande attaccamento alla banca, grande sensibilità e dedizione. Queste qualità abbiamo imparato ad apprezzarle fin dai primi giorni, ed in virtù di questo abbiamo ritenuto opportuno confermarlo senza alcun dubbio nel ruolo che ricopriva, molto delicato. Quindi qualsiasi tipo di illazione sotto questo profilo è priva di ogni fondamento".

Viola in serata ha presenziato, insieme al presidente Profumo, a un’iniziativa organizzata dal gruppo Montepaschi e Progetto Città a Forenze. "Siamo qui - ha spiegato - per ricordare che questo evento è stato voluto con forza da David. Questo e’ uno dei motivi per cui, con una certa fatica, lo abbiamo voluto confermare, nel rispetto della sua persona e della sua professionalità".

PROFUMO - Profumo, dal canto suo, ha ribadito la consapevolezza che "in queste fasi che abbiamo attraversato si è appannata la nostra reputazione". "Dobbiamo incontrarci e parlare per ricostruire. Lo dobbiamo a tutti i colleghi e a David Rossi, senza retorica - ha aggiunto il presidente di Mps -. Dobbiamo avere la capacità di mantenere, anche se non è facile, una forte capacità di realizzazione e di focalizzazione sulle cose che dobbiamo fare. Ci sono sei milioni di clienti ed una banca che ha il nove per cento del mercato italiano. E’ importante che tutto il sistema non perda nessuno dei propri pezzi. Per noi è un dovere morale e professionale. Se ieri eravamo determinati, oggi lo siamo di più, anche se scossi".

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA - "Massimo rispetto e cordoglio per la famiglia e gli amici di David Rossi, per tutti coloro che lo hanno conosciuto per la sua grande competenza, gentilezza e disponibilità". E’ quanto scrive in una nota il presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini. Una vicenda che il presidente si augura "faccia riflettere seriamente sul clima di odio che è stato coltivato in questa città anche attraverso il vergognoso utilizzo dell’anonimato".