Roma, 8 marzo 2013 - Fitch ha tagliato il rating dell’Italia a BBB+ da A- con outlook negativo. Il ‘voto’ riflette il "risultato inconcludente delle elezioni italiane". Secondo Fitch, inoltre, la recessione in atto in Italia è una delle più profonde in Europa, e i dati indicano il rischio che si prolunghi più di quanto atteso. Fitch prevede una contrazione del Pil italiano dell’1,8% nel 2013. Il debito sarà invece vicino al 130%.

Oltre al risultato "inconcludente" delle elezioni, Fitch spiega che i dati economici "confermano che la recessione in corso in Italia è una delle più profonde d’Europa". Inoltre, alcuni sviluppi recenti come "la caduta inaspettata dell’occupazione e gli indicatori di fiducia persistentemente deboli", aumentano "il rischio di una recessione più lunga e profonda di quanto precedentemente previsto".

Per Fitch "un governo debole potrebbe essere più lento e meno in grado di rispondere agli shock economici interni o esterni". L’outlook negativo riflette i seguenti fattori di rischio che possono portare a un downgrade del rating: "Recessione più profonda e più a lungo di quanto attualmente previsto", che minerebbe "lo sforzo di risanamento del bilancio aumentando i rischi potenziali del settore finanziario". Deterioramento "durevole" delle condizioni di finanziamento "con implicazioni negative per le condizioni finanziarie per il settore privato e la dinamica del debito pubblico". E "l’incertezza prolungata sulle politiche economiche e di bilancio" come il "rispetto del requisito costituzionale del pareggio di bilancio".

LA RISPOSTA DEL MEF - “L’incertezza politica che è seguita alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio è parte integrante di un normale processo democratico. Confermiamo quindi la fiducia nel fatto che l’Italia troverà la soluzione politica e proseguira’ il processo di riforma in corso”. Lo sottolinea il ministero dell’Economia in una nota di commento al taglio del rating sovrano da parte di Fitch. Nella nota il Tesoro ricorda che “il Governo attuale rimane ovviamente in carica per il disbrigo degli affari correnti. Nella nota - osserva il ministero dell’Economia - Fitch parla anche di “calo dell’occupazione non previsto e debolezza persistente degli indicatori di fiducia, che aumentano il rischio di una recessione piu’ lunga e profonda di quanto previsto inizialmente”. La situazione nell’ultimo trimestre - prosegue la nota - e’ stata peggiore delle previsioni ovunque in Europa e, con specifico riferimento alla disoccupazione, e’ importante sottolineare che, secondo la Commissione europea e altre organizzazioni internazionali, essa e’ aumentata anche e soprattutto a causa del maggior numero di donne e giovani in cerca lavoro. Inoltre molte aziende preferiscono mantenere i loro lavoratori sia pure ad orario ridotto per non dover procedere, quando l’economia riprenderà, all’assunzione e alla formazione di nuovi lavoratori”.

Per il Tesoro, in merito al rating di Fitch “vanno sottolineati diversi aspetti positivi che vengono riconosciuti all’attuale situazione italiana, e in particolare: negli ultimi 2 anni l’Italia ha fatto progressi sostanziali in direzione della stabilità fiscale. Nel 2012 il deficit del settore pubblico era pari al 3% del PIL: risultato - secondo le recenti stime della Commissione Ue - di 2,3 punti percentuali di consolidamento fiscale in termini strutturali. Nonostante la recessione, le misure fiscali adottate saranno sufficienti per ottenere una ulteriore riduzione del deficit nel 2013. La fiducia nella solvibilità di lungo termine dello Stato italiano e’ rafforzata dal basso rischio fiscale del settore bancario, dalla situazione di bilancio vicina a quella ritenuta necessaria per stabilizzare il debito pubblico in rapporto al PIL e dalla sostenibilita’ del sistema pensionistico. Il Paese ha mostrato flessibilita’ finanziaria e resilienza durante la crisi, riflettendo una forte base di investitori domestici e la durata media di 4,74 anni.
Infine, il rating e’ ancora sostenuto dal sistema economico relativamente ricco, ad alto valore aggiunto e diversificato, con moderati livelli di indebitamento del settore privato”.

BRUNETTA - “E’ arrivato fin troppo tardi il downgrading di Fitch sull’Italia, che scivola a BBB+ (e outlook negativo). Tre motivi: lo stallo post-elettorale; la crescita (si fa per dire) del PIL prevista a -1,8% nel 2013 e il debito che raggiungerà il picco del 130% rispetto al PIL. Sono gli effetti della politica economica sbagliata applicata dal governo Monti nell’ultimo anno, che ha finito per vanificare tutti gli sforzi compiuti dai cittadini italiani, e della turbolenza del dopo elezioni generata dal comportamento ambiguo di Pierluigi Bersani, ormai da quasi 2 settimane”. E’ quanto dichiara Renato Brunetta, coordinatore dei dipartimenti del Pdl. “Cosa dobbiamo ancora aspettare per dare una risposta forte, di alto profilo, ai mercati internazionali? Quale altro insulto vuole ricevere ancora Bersani da Grillo per comportarsi in maniera seria e coerente nei confronti di chi le elezioni di fatto le ha vinte, o non le ha vinte, alla stessa maniera della sua formazione politica? Di tutto questo siamo certi che terrà conto il presidente della Repubblica”, conclude Brunetta.