Mosca, 22 marzo 2013 - Clima sempre teso a Cipro, dove è ormai una lotta contro il tempo per cercare di salvare l'isola dal crac. Il ministro delle finanze, Michalis Sarris, è tornato con un nulla di fatto dalla Russia, che si è detta "non interessata" alle proposte presentate. Il premier Dimitri Medvedev spiega che Mosca "non ha chiuso la porta, né ha detto di no", ma ha rinviato qualsiasi decisione a dopo che il governo cipriota avrà trovato un accordo su nuove misure per il salvataggio con la Ue.

UNA MANO DALLA GRECIA - E mentre Mosca si sfila entra in campo la Grecia, che da problema si trasforma in - seppure parziale - soluzione, avviando l'acquisizione delle filiali delle tre banche cipriote attive in territorio ellenico: la Banca di Cipro, la Laiki Bank e l'Hellenic Bank. Operazione (da circa 350 milioni di euro) che indubbiamente tutela in primis i cittadini greci, ma dà respiro anche a Cipro. L'obiettivo, si legge in un comunicato del ministero delle Finanze di Atene, è di garantire ''la stabilità" del sistema bancario greco e ''i depositi dei cittadini del Paese nelle banche cipriote".

LA COMMISSIONE EUROPEA SOLLECITA NICOSIA - Intanto la Commissione europea sollecita l’approvazione parlamentare "al più presto" da parte del Parlamento di Cipro, di due leggi in discussione nel quadro del piano di salvataggio finanziario del Paese: la prima, sulla risoluzione delle crisi bancarie, che dovrà avere "carattere più generale", e non essere specificamente concepita per affrontare la situazione di una banca individuale; e la seconda sulle restrizioni nazionali ai movimenti di capitale.

"E’ assolutamente essenziale che queste leggi siano adottate immediatamente", ha sottolineato Simon O’Connor, portavoce del commissario agli Affari economici e monetari Olli Rehn, osservando che "bisogna passare alla marcia superiore" nella velocità con cui Cipro sta affrontando la crisi. Perché sebbene non ci sia una data limite fissata, "la Bce ha preso una decisione che condiziona il processo", annunciando che lunedì chiuderà i rubinetti della liquidità per le banche cipriote, in assenza di una soluzione che ne garantisca la solvibilità.

Un altro portavoce della Commissione, Olivier Bailly, ha spiegato che la limitazione dei movimenti dei capitali "non fa parte del pacchetto dell’Eurogruppo" per il salvataggio di Cipro, ma "è un aspetto della gestione della situazione", e ha puntualizzato che questa misura non è richiesta dalla Commissione, ma decisa dal governo dell’Isola, e appoggiata dall’Esecutivo comunitario, che ne accetta la motivazone: salvaguardare la stabilità finanziaria del Paese, e anche dell’Eurozona, visto il carattere ‘sistemico’ di questa crisi.

SI' AL PRELIEVO OLTRE I 100MILA EURO - Dopo giorni di panico, comunque, i leader dell'isola lanciano segnali di ottimismo. "Stiamo facendo la trattativa più importante della nostra storia - ha detto il portavoce del governo Christos Stylianides alla tv di Stato - ciò avrà dei costi per tutti ma ci permetterà un nuovo inizio".

Il Parlamento cipriota ha approvato le prime tre delle nove misure del governo nell’ambito del cosiddetto 'piano B' per il salvataggio dell’economia. Si tratta del fondo di solidarietà ricavato dalla nazionalizzazione di asset pubblici e privati, fondi pensionistici e beni immobiliari resi disponibili dalla Chiesa greco ortodossa; della legge sulle restrizioni di movimenti di capitali depositati nelle banche; e della normativa che consente alle autorità del Paese di dividere le banche in 'buone' e 'cattive' (e che verrà applicata subito alla Cyprus Popular Bank).

Il parlamento tornerà a riunirsi domani. Il provvedimento più atteso è quello di una tassa del 15% su depositi bancari superiori ai 100.000 euro. Il pacchetto complessivo, da 5,8 miliardi di euro, dovrebbe sbloccare prestiti da parte della Bce per 10 miliardi.

RIUNIONE STRAORDINAIA DELL'EUROGRUPPO - I ministri delle Finanze dell’Eurozona si incontreranno nel pomeriggio di domenica per cercare una soluzione alla crisi finanziaria di Cipro, a rischio bancarotta, e su un piano di salvataggio. Riunione a cui prenderà parte anche il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Christine Lagarde.

RABBIA E PROTESTE - Sullo sfondo resta la rabbia e l'esasperazione dei cittadini ciprioti, da giorni in fila ai bancomat. Oggi una trentina di giovani incappucciati hanno dato fuoco ad una bandiera dell’Unione Europea nei pressi del Parlamento, a Nicosia, prima che la polizia erigesse delle barricate per tenere a distanza un gruppo di persone che manifestavano.