Roma, 6 aprile 2013 - Dopo quattro ore filate di riunione, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto per lo sblocco dei pagamenti della Pubblica Amministrazione.

"40 miliardi (20 nel 2013 e 120 nel 2014) erogati nei prossimi 12 mesi alle imprese con un meccanismo chiaro, semplice e veloce" e "rispettando la soglia del debito del 3%". E' il 'cuore' del provvedimento secondo quanto ha spiegato il premiern Mario Monti. Dal canto suo il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli ha sottolineato che il decreto per i pagamenti della Pa prevede che sia ''ripartita la possibilita''' per le amministrazioni ''di chiedere prestiti allo Stato, prestiti trentennali sul tasso medio del Btp quinquennale''. Lo ha detto il ministro Grilli che ha aggiunto: 'Di questi 40 miliardi, per 14 miliardi le amministrazioni avranno gia' la capacita' propria di provvedere alla spesa, per gli altri 26 lo Stato ripartisce non soltanto gli spazi di liquidita' esistenti, ma anche le linee di credito'' per il periodo fra il 2013-14.

Quanto ai termini, ''le amministrazioni potranno cominciare a pagare i debiti subito dopo la pubblicazione del decreto, che immagino sara' lunedì". Grilli ha spiegato che entro il 30 aprile saranno resi noti ''gli spazi finanziari'' e entro il 15 maggio la ripartizione delle risorse rispetto alle richieste''.

Le verifiche per gli ulteriori pagamenti dei debiti della Pubblica amministrazione dovranno essere fatti entro il prossimo 15 settembre. Lo ha reso noto Grilli, durante la conferenza stampa di presentazione del decreto sui debiti della P.a, varato oggi dal Consiglio dei ministri. La fase tre del percorso per il pagamento dei debiti della P.a implichera' "la verifica verifica dei crediti al 31-12-2012 su due linee", ha aggiunto Grilli spiegando che "agli enti sara' chiesto di inserire entro il 25 di settembre nella piattaforma erlettronica per la certificazione quelli che loro ritengono siano debiti certi entro", la stessa verifica sui debiti ceduti sara' richiesta "agli intermediari bancari e all'Abi abbiamo chiesto di fare da coordinatore". "Questo consentira' al prossimo Governo - ha concluso il ministro - di programmare con legge di stabilita' ulteriori tranche di pagamento, di cassa e in forma di titoli di stato per pagare debiti in ecceso rispetto ai 40 miliardi".

Grilli ha anche informato che "sono previste forti penali personali per chi non certifichera' i propri debiti" e che ''sono stati allocati ai Comuni 5 miliardi di euro, a cui si aggiungono altri 1,4 miliardi che saranno assegnati alle Regioni, le quali poi li trasferiranno a loro volta ai Comuni'': Dalla pubblicazione nella gazzetta ufficiale del decreto ''il governo garantisce il pagamento di debiti per una cifra non superiore ai 2,3 miliardi'': lo ha precisato Grilli, sottolineando che per questa cifra ''non sara' necessario aspettare il riparto''

 IL PREMIER MONTI - Il decreto che sblocca i pagamenti della Pubblica amministrazione “non è un’inversione di rotta” nella politica del governo, che non è “preso dal desiderio di elargire”, ma si tratta di una decisione resa possibile “dagli ingredienti che abbiamo messo dal maggio 2011 e che oggi ci permettono” di adottare questo decreto. Lo dice Mario Monti, in conferenza stampa a palazzo Chigi. ''A chi dice che il pagamento dei debiti si sarebbe potuto fare nell'autunno scorso, rispondo che non era possibile. Infatti in quel momento non era ancora stato modificato a livello Ue il nuovo spazio di intervento e di equilibrio del bilancio italiano''.

Monti ha sottolineato che quella relativa ai ritardi della P.A. nei pagamenti "e' una situazione inaccettabile, che e' stata a lungo accettata". Il presidente del Consiglio ha stigmatizzato che il tempo medio "per pagare beni e servizi si aggira sui 180 giorni", un ritardo che "colloca l'Italia in posizioni simili, anzi peggiori, a quelle di Portogallo, Spagna e Grecia e decisamente peggiori del Regno Unito con i suoi 43 giorni, della Finlandia con 24, della Germania con 36 giorni".

GRILLI  - “Abbiamo fatto un percorso indispensabile tra le due esigenze di aiutare concretamente l’economia a riprendersi, con il rafforzamento del ciclo economico, e di diisciplinare i conti. Un percorso stretto ma ma percorribile, con rigore e velocità”, ha dichiarato il ministro dell’economia, Vittorio Grilli, durante la conferenza stampa di presentazione4 del decreto per il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione, approvato dal Consiglio dei ministri di oggi.

PASSERA - “Il decreto che oggi abbiamo deliberato segna la strada per risolvere definitivamente” il problema dei debiti della Pubblica amministrazione. Così il ministro dello Sviluppo Corrado Passera termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto legge in materia di pagamenti da parte della Pubblica amministrazione.

LE REAZIONI - Bene la tempistica del decreto ma per una valutazione globale bisognera' attenderne la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Lo ha dichiarato il presidente dell'Abi Antonio Patuelli, commentando il dl sui debiti della p.a. Patuelli ha spiegato che "il Consiglio dei Ministri ha riconosciuto, come avevamo sollecitato, l'estrema importanza, necessita' ed urgenza del pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione verso le imprese come premessa della ripresa economica e occupazionale". "Il decreto legge va in questa direzione: per la sua complessita'' giuridica, dovuta a diverse esigenze - ha concluso il Presidente Patuelli - una valutazione globale della nuova normativa potra'' essere espressa quando il
decreto sara' pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale".

Ovvia la soddisfazione di Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia e presidente dell'Anci. 'Ringraziamo il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per l'appoggio costante ad una richiesta che i sindaci portavano avanti da mesi e ringraziamo i presidenti delle Camere Laura Boldrini e Piero Grasso e il Parlamento stesso che, in questa delicata fase, hanno assunto la nostra richiesta e permesso un'approvazione urgente da mettere immediatamente in atto i provvedimenti. La giornata di oggi segna una vittoria dell'Italia dei sindaci, dell'Italia che produce, che si impegna e che soffre di non poter dare dignita' al lavoro". Per quanto riguarda le risorse dei Comuni che verranno messe a disposizione, sottolinea il Sindaco di Reggio Emilia, si tratta di risorse gia' a disposizione, "accantonate e bloccate in questi anni, e non Titoli di Stato".

Il testo dei pagamenti della P.a. contiene ''modifiche sostanziali. Non abbiamo il testo definitivo. Non abbiamo un giudizio compiuto ma in base alle prime informazioni ci sono stati certamente miglioramenti''. Lo ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ospite de L'Intervista di Maria Latella su Sky TG24. Squinzi ha ribadito che un intervento ''immediato'' sui debiti della p.a. ''e' necessario, perche' le imprese sono disperate e la situazione e' tale che la cronaca ne da' tragiche conferme''. E ha sottolineato: ''Bisogna mettere i problemi dell'economia reale al centro vita del Paese''. Aggiungendo che non si possono perdere ancora mesi. Con un chiaro riferimento alla situazione di stallo della politica italiana. E sulle prossime votazioni per il Quirinale, Squinzi commenta: chi succedera' a Giorgio Napolitano alla Presidenza della Repubblica dovra' "essere in grado di assicurare al Paese la stessa guida ferma e sicura".

E accennando ai drammatici suicidi di Civitanova, Squinzi ha ricordato che ''Cc sono stati ad oggi 62 casi di suicidi di imprenditori, con una situazione largamente diffusa sul territorio''.

Critica Rete Imprese. "Il provvedimento del Governo dimostra che non si e' ancora compreso che il sistema delle imprese del terziario di mercato, dell'artigianato e dell'impresa diffusa e' al collasso, considerato che dopo ripetute, pressanti e precise indicazioni, si ignorano i due elementi fondamentali per rispondere alle emergenze delle imprese: immediato sblocco e disponibilita' delle risorse e modalita' semplificate di accesso". Cosi' il presidente di Rete Imprese Italia, Carlo Sangalli, dopo il via libera del CdM sui debiti della P.A.

LE SCHEDA

Questi i principali punti del decreto. 

- 40 MILIARDI ALLE IMPRESE IN 12 MESI. Di uno stock di debito complessivo stimato da Bankitalia in circa 90 miliardi di euro (includendo anche i debiti non scaduti), vengono sbloccati da subito 40 miliardi di debiti commerciali della pubblica amministrazione nei confronti di imprese, cooperative e professionisti. I pagamenti avverranno nel corso dei prossimi 12 mesi. La programmazione del rimborso delle pendenze restanti sara' contenuta nella prossima Legge di stabilita'.

- PAGAMENTI POSSIBILI GIA' DA LUNEDI'. Le amministrazioni potranno avviare i pagamenti subito dopo la pubblicazione del dl, prevista lunedi', e avranno la capacita' propria di provvedere alla spesa per 14 miliardi dei 40 previsti. Per gli altri 26 miliardi lo stato ripartira' non soltanto gli spazi di liquidita' esistenti ma anche le linee di credito. Entro il 30 aprile tutte le amministrazione dovranno far pervenire l'elenco e la richiesta di spazio finanziario al governo, che entro il 15 di maggio provvedera' alla ripartizione degli spazi e delle risorse finanziarie pervenute. Entro fine maggio le amministrazioni pubbliche dovranno comunicare ai propri fornitori il loro piano di pagamenti. Le verifiche per gli ulteriori pagamenti dovranno essere effettuate entro il prossimo 15 settembre.

- PRIORITA' AD AZIENDE E FATTURE PIU' VECCHIE. Il governo, ha spiegato il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, "ha chiesto alle amministrazioni di seguire un ordine di priorita': prima le imprese e dopo le banche, e prima i crediti piu' anziani. Si parte dalle fatture piu' vecchie".

- SOLO LE BANCHE PAGATE IN TITOLI DI STATO. Il pagamento in titoli di Stato sara' limitato alle banche e non riguardera' gli imprenditori.

- NESSUNO SFORAMENTO DEL PATTO DI STABILITA'. La mobilitazione di somme cosi' elevate non portera' l'Italia a sforare il Patto di stabilita' Ue, che prevede un rapporto massimo tra deficit e Pil del 3%. Il dl prevede infatti misure precauzionali che consentiranno di non superare il limite del 2,9%. A settembre verra' effettuato un monitoraggio mirato per verificare il rispetto dei parametri.

- ENTI LOCALI: UN FONDO E PIU' FLESSIBILITA'. Nel 2013 i pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili di parte capitale (investimenti gia' effettuati della p.a.) verranno esclusi dal Patto di stabilita' interno per un importo di 5 miliardi di euro per gli enti locali, 1,4 miliardi per le regioni, mezzo miliardo per le amministrazioni centrali e 800 milioni per investimenti cofinanziati da fondi Ue. E' inoltre prevista l'istituzione di un Fondo da 26 miliardi per il pagamento dei debiti esigibili dagli enti locali (2 miliardi nel 2013 e 2 nel 2014), dalle Regioni per debiti diversi da quelli sanitari (3 miliardi nel 2013 e 5 nel 2014) e dalle stesse Regioni per debiti sanitari 5 miliardi nel 2013 e 9 nel 2014). Le erogazioni per rimborsi di imposta salgono infine di 6,5 miliardi (5 miliardi nel 2013 e 4 nel 2014).

- CENSIMENTO DEI DEBITI, OBIETTIVO AZZERAMENTO. Il decreto obbliga tutte le amministrazioni a compiere un censimento completo di tutti i debiti commerciali scaduti o in scadenza ancora pendenti e a produrre un elenco completo dei debiti ancora da onorare. L'obiettivo finale dichiarato e' l'azzeramento di tutti i debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese.

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