Roma, 30 agosto 2013 - Disoccupazione ferma al 12% a luglio, invariata rispetto a giugno. Lo ha comunicato l’Istat spiegando che, su base annua, è in aumento di 1,3 punti percentuali. La disoccupazione, dunque, resta su livelli alti. Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 76 mila, è diminuito dello 0,3% rispetto al mese precedente (-10 mila) ma è aumentato dell’11,8% su base annua (+325 mila). 

DISOCCUPAZIONE GIOVANILE - I dati più preoccupanti riguardano la disoccupazione giovanile: secondo l'Istat tra i 15-24enni il tasso di disoccupazione a luglio è pari al 39,5%, in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,3 punti rispetto ai dati di un anno fa. Sempre a luglio, tra gli under 25, le persone in cerca di lavoro sono 635 mila e rappresentano il 10,6% della popolazione in questa fascia d'età (15-24 anni).

SECONDO TRIMESTRE - Se si analizzano i dati di del secondo trimestre del 2013 si può notare che anche in questo caso il tasso di disoccupazione è salito al 12%, in crescita di 1,5 punti percentuali rispetto a un anno prima. Per gli uomini l’indicatore passa dal 9,8% all’attuale 11,5%; per le donne dall’11,4% al 12,8%. Prosegue, continua l'Istat, la riduzione tendenziale dell'occupazione italiana (-581.000 unità), mentre si arresta la crescita di quella straniera (-4.000 unità). In confronto al secondo trimestre 2012, tuttavia, il tasso di occupazione degli stranieri segnala una riduzione di 3,5 punti percentuali a fronte di un calo di 1,2 punti di quello degli italiani. +

Nell'industria in senso stretto prosegue la flessione dell’occupazione, con una discesa tendenziale del 2,4% (-111.000 unità), cui si associa la più marcata contrazione di occupati nelle costruzioni (-12,7%, pari a -230.000 unità). Per il secondo trimestre consecutivo, e a ritmi più sostenuti, l’occupazione si riduce anche nel terziario (-1%, pari a -154.000 unità). Non si arresta il calo degli occupati a tempo pieno (-3,4%, pari a -644.000 unità rispetto al secondo trimestre 2012), che in quasi metà dei casi riguarda i dipendenti a tempo indeterminato (-2,5%, pari a -312.000 unità). Gli occupati a tempo parziale aumentano in misura minore rispetto al recente passato (1,5%, pari a +59.000 unità); peraltro la crescita riguarda esclusivamente il part time involontario.